Rivoluzionari e un po’ eccentrici, con un occhio alla funzionalità. È la voglia di sorprendere – sempre e comunque – a contraddistinguere i progetti del decennio che va dagli anni Settanta agli anni Ottanta. A partire dalle evoluzioni e rivoluzioni del mondo del design, ma anche dell’arte, della letteratura e dell’architettura.
Sono proprio i Great Seventies quelli in cui l’Italia si crea la reputazione del suo fatto a mano, conferendo e certificando ogni oggetto prodotto nello Stivale con un inequivocabile valore aggiunto di artigianalità e qualità. Si lavorano il vetro, il poliuretano, la plastica, il legno lucido per farli diventare oggetti coloratissimi, dalle tinte audaci e molto Pop, come il rosa shocking, il giallo senape, il verde acido, l’azzurro e il viola, combinati in grafismi geometrici.
Anche dal punto di vista sociale si assiste a un radicale (ed epocale) cambiamento nelle abitudini: arrivano nelle case gli elettrodomestici, la tv, e si modificano le dinamiche con cui si vivono gli spazi all’interno delle pareti domestiche, in un approccio che favorisce il relax, la convivialità, e che abbandona le rigidità del passato.
Il design è libero, sperimentale, quasi senza freni: è negli anni Settanta che nascono progetti visionari, che sembrano voler rivoluzionare la natura estetica pur conservandone la funzionalità: le luci diventano parte integrante dell’arredo, si modulano e si muovono secondo l’umore e il momento, in una forza espressiva che guarda al design industriale e lo traduce nel quotidiano.
Anche i divani e le poltrone si destrutturano: è il momento in cui si trasformano, si ammorbidiscono, sono avvolgenti e rilassati, passando in leggerezza dall’essere una seduta a un letto a un luogo di comfort. Un decennio che ha influenzato e continua a influenzare la storia del design. Vediamo come.
Revolving Cabinet di Cappellini, design Shiro Kuramata
Pop-design
Non può passare inosservato nel tempo: il divano Bocca di Gufram, ideato nel 1970 da Studio 65, è uno di simbolo di questo decennio. Grande protagonista di set foto e cinematografici, questo divano è il punto di incontro fra design e pop art. Progettato in origine per il centro benessere di Milano Counturella, la Bocca di Gufram fu poi prodotta in numero limitato.
Morbidezza e forma delle labbra sono legate alle sperimentazioni dell’uso del poliuretano espanso, che viene utilizzato per la base del divano e poi rivestito in tessuto elasticizzato. Nel 2008 Gufram ne ha realizzate due versioni provocatorie e ovviamente in edizione limitata: Pink Lady e Dark Lady, con piercing su misura.
Divano Bocca di Gufram, design Studio 65 (prezzo da € 800)
Multitasking
Arriva dal Giappone uno dei pezzi icona degli anni Settanta: i Progetti Compiuti del designer Shiro Kuramata, fondatore nel 1965 del Kuramata Design Office a Tokyo. I contenitori Progetti Compiuti per Cappellini sono fra gli oggetti più riusciti del decennio, che, a partire con il 1970, si sviluppano in numerose varianti come Side 1/ Side 2 e, sempre lo stesso anno, in PC_12, un mobile su ruote con 49 cassetti asimmetrici.
La struttura base dei contenitori è in frassino tinto nero, mentre i cassetti di tutti e tre i progetti sono in laccato opaco. Ne uscirà una versione anche nel 1977, Solaris, dove cassetti e struttura hanno la stessa tinta.
Progetti Compiuti di Cappellini, design Shiro Kuramata (prezzo cassettiera da € 16.800, mobile, da € 30.000, mobiletto da € 19.600)
Solaris di Cappellini, design Shiro Kuramata (prezzo da € 19.600)
Rosso design
Un’espressività delicata e un uso sapiente dei materiali: è così che il designer Shiro Kuramata combina l’estetica tradizionale della cultura nipponica con i principi del design occidentale e del post modernismo. Durante gli anni Settanta e nel decennio successivo, la sua attenzione si volge verso l’utilizzo dell’acrilico, del vetro, dell’alluminio e della rete d’acciaio per creare oggetti che sembrano senza gravità.
Dopo le sue irregolari e audaci cassettiere, sempre nel 1970, è la volta di Revolving Cabinet, sempre per Cappellini, un mobile leggero che sembra una scultura in movimento e che utilizza materiale plastico acrilico lucido di colore rosso e ha 20 cassetti che ruotano attorno a un supporto di metallo.
Revolving Cabinet di Cappellini, design Shiro Kuramata (prezzo da € 2.600)
Essenziale
Il risultato della combinazione di due big del design Pio Manzù e Achille Castiglioni crea Parentesi, una lampada a sospensione a luce diretta, progettata nel 1971, e prodotta da Flos, in acciaio verniciato a polvere. Come dichiarò lo stesso Castiglioni “La prima idea della Parentesi è di Pio Manzù, che aveva pensato ad un’asta fissa verticale e a una scatola cilindrica con una fessura per la luce, che andava su e giù: per fermarla ci voleva una vite.
Ho sostituito l’asta con una corda metallica che, deviata, fa attrito e permette alla lampada di stare in posizione senza bisogno di alcuna vite”. E così Parentesi prese le sembianze che ancora oggi conosciamo, con il movimento verticale del corpo illuminato ottenuto mediante lo scorrimento di un tubolare di acciaio sagomato, su un cavetto di acciaio teso fra il plafone e il pavimento.
Parentesi di Flos, design Pio Manzù e Achille Castiglioni (prezzo a partire da € 220)
Morbido
Il progetto del divano Le Bambole 07, di B&B Italia, si sviluppa fra il 1970 e il 1972. L’idea di partenza del designer Mario Bellini era quella di una “sporta” contenente materiale amorfo, che, poggiata a terra, modellasse il contenuto. Da qui l’idea di creare questo divano “morbido”, che divenne ben presto un’icona, vincendo il Compasso d’Oro nel 1979.
La base di questo pezzo è il cuscino ed è proprio il cuscino che si moltiplica per creare la sua forma. Un progetto senza età che arriva fino ai giorni nostri e che si è moltiplicato nelle versioni Poltrona, (Bambola), divano due posti (Bibambola) e divano a tre posti (Tribambola), oltre ai pouf.
Divano Le Bambole di B&B Italia, design Mario Bellini (prezzo da € 3.800)
Apparentemente semplice
Progettata dal designer tedesco Richard Sapper nel 1972 per Artemide, Tizio è una lampada “universale”, una sorta di scultura contemporanea che, a fronte di una apparente linearità nelle forme, nasconde una innovativa combinazione di tecnica e ingegno, infatti, un trasformatore, posto nella base della lampada porta la tensione da 230V a 12 V.
Tizio, il cui nome venne suggerito dall’ingegnere aeronautico Ernesto Gismondi, ha un sistema di illuminazione a luce diretta e orientabile ed è caratterizzata da una sistema agile di articolazioni senza cavi elettrici in equilibrio tramite contrappesi e in cui i bracci fungono da conduttori di corrente. Oggi la lampada è esposta nelle mostre permanenti dei più importanti musei al mondo come il MoMa, il Metropolitan Museum e il Victoria and Albert Museum.
Lampada Tizio di Artemide, design di Richard Sapper (prezzo a partire da € 200)
Trasparenze essenziali
Venne progettato nel 1973, ma la sua produzione continua fino ai giorni nostri. Parliamo del tavolo Fratello, disegnato dal designer Enzo Mari per Driade: una collezione di tavoli con piani in cristallo, che con la loro trasparenza valorizzano l’essenzialità della struttura, composta di supporti in profilati metallici antracite. Una combinazione stilisticamente perfetta che modula vetro, legno massello di faggio e acciaio, con un doppio ripiano che gli conferisce una straordinaria eleganza formale. La collezione comprende anche i tavoli Frate, Cugino e Cuginetto.
Tavolo Fratello di Driade, design Enzo Mari (presso a partire da € 2.700)
Avvolgente
Togo è un divano disegnato nel 1973 da Michel Ducaroy e prodotto da Ligne Roset. Un’anima anticonformista, come andava di moda negli anni Settanta, con forme morbide ed avvolgenti, sagomato per dare il massimo del comfort anche nelle soluzioni ad angolo. La sua morbidezza è garantita dall’imbottitura in poliuretano espanso, in 5 diverse densità.
Togo si caratterizza per la lavorazione in pieghe e per la foderatura, in tessuto o pelle, e con diverse soluzioni componibili. Venne presentato al Salone del Mobile di Parigi sempre nel 1973 e il successo fu immediato (e durevole). Negli anni vennero progettati da Ducaroy anche una poltrona e un divano letto.
Divano Togo di Ligne Roset, design Michel Ducaroy (prezzo a partire da € 1.700)
Combinazioni
Unisce il divano da riposo con quello da conversazione il divano Maralunga di Cassina, un progetto del 1973 di Vico Magistretti, ancora in produzione, e che nel 1979 ricevette il Compasso D’Oro ADI. Maralunga è un sofà trasformista grazie alla presenza di due schienali dalle altezze differenti con una spalliera che può essere piegata e modificata secondo l’utilizzo.
Il suo funzionale meccanismo è legato a un famoso aneddoto: si racconta che Cesare Cassina, non contento del prototipo di Maralunga, sferrò un pugno al divano che ruppe lo schienale e che diede a Magistretti l’ispirazione del nuovo movimento. In occasione dei 40 anni del progetto Cassina ne ha rieditata una nuova versione, Maralunga ’40. La famiglia Maralunga include la poltrona, il pouf e i divani a due o tre posti in diverse larghezze.
Divano Maralunga di Cassina, design Vico Magistretti (prezzo a partire da € 3.870)
Astratto
Nel 1975, il designer giapponese Shiro Kuramata continua il suo sodalizio con Cappellini e crea Homage to Mondrian, un mobile contenitore che omaggia il grande pittore olandese e i pionieri dell’astrattismo. Kuramata mette “in legno” i quadri del pittore in un progetto in cui ogni anta e ogni cassetto hanno una dimensione diversa, per adattarsi agli oggetti che possono contenere.
I contenitori poi sono montati su ruote. Homage to Mondrian è disponibile in due versioni laccate opache, con i colori nero, bianco, blu, rosso e giallo, ovviamente molto POP-OP(tical).
Homage to Mondrian di Cappellini, design Shiro Kuramata (prezzo a partire da € 10.840)
Minimale
Nasce dalla creatività di Vico Magistretti la libreria Nuova Rossa. Corre l’anno 1977 e Magistretti “spoglia” uno dei mobili più classici, la libreria, e lo fa diventare un oggetto semplice ed essenziale. Niente più fianchi, ma una struttura pieghevole e diagonali controventatura, che diventano i soggetti portanti e di sostegno dei ripiani. Commercializzata nel 1977 da Cassina, si trova nelle varianti faggio naturale, nice canaletto, laccato bianco o nero, e può essere utilizzata anche come divisorio per ambienti.
Libreria Nuvola Rossa di Cappellini, design Vico Magistretti (prezzo a partire da € 3.095)
Purezza di linee
Sonora, uno dei pezzi più rappresentativo di Vico Magistretti, ha una forma geometrica pura, che assomma la ricerca formale perseguita dal designer in tutte le sue creazioni. Il percorso creativo di Magistretti è delineato dalla sua ricerca costante della semplificazione, della purezza delle linee, vero principio ispiratore dei suoi progetti, che qui trova la sua massima espressione. Questa lampada, classe 1976, è prodotta da Oluce ed è declinata in numerosi materiali e dimensioni, ed è rimasta nel tempo una delle lampade più amate dal pubblico, ma anche da Magistretti stesso.
Lampada Sonora di Oluce, design Vico Magistretti (prezzo a partire da € 1.200)
Tutta pelle
Uno dei best-seller degli anni Settanta è sicuramente la sedia poltroncina Cab, disegnata da Mario Bellini nel 1977, e oggi appartenente alla serie “I Contemporanei” di Cassina: “Un nuovo genere di sedia, tutta cuoio, oggi molto clonata”, come la descrisse lo stesso designer.
Cab ha il primato di essere la prima sedia con struttura autoportante, realizzata con un rivestimento formato da 21 parti in cuoio, fustellate una ad una, e poi sottoposte a 22 lavorazioni manuali. Infatti, le singole parti tagliate vengono cucite insieme dopo un processo che ne assottiglia lo spessore, per creare un rivestimento che calzi esattamente come un vestito ben fatto.
Sedia Cab di Cassina, design Mario Bellini (prezzo a partire da € 615)
Da tavolo
Ideata nel 1977 da Vico Magistretti, Atollo è diventata negli anni l’archetipo della lampada da tavolo, vincendo il Compasso d’Oro nel 1979, e rivoluzionando completamente il modo di immaginare la classico abat-jour. Un prodotto decorativo ed essenziale al tempo stesso, composto da forme geometriche – un cilindro, un cono, una semisfera – che superano le linee del tempo, e si slegano dalle mode.
Un pezzo che, ancora oggi, è considerata un’icona del design italiano. Atollo è disponibile in tre dimensioni differenti e nelle diverse finiture oro, metallo bianco o nero e vetro opale.
Lampada Atollo di Oluce, design Vico Magistretti (prezzo a partire da € 500). Ph. Miro Zagnoli
Postmoderna
A pieno titolo può essere considerata uno dei pezzi del design più noti e riconoscibili al mondo: parliamo della poltrona Proust di Alessandro Mendini, disegnata nel 1978. Il suo esordio risale alla mostra “Incontri ravvicinati di architettura” al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, dopo di che fu subito successo: la sua anima post-moderna fece innamorare addetti ai lavori (e non).
Proust ha una struttura in legno intagliato e dipinto a mano, ed è rivestita da tessuto multicolore, che richiama il decoro: una finta poltrona barocca dalle linee dirompenti. Magis la produce da esterni mentre Cappellini ne ha fatto due varianti multicolori: azzurro, grigio e giallo o nero, verde e rosso. Infinitamente bella, assolutamente stravagante.
Poltrona Proust, design Alessandro Mendini (prezzo su richiesta)
Imbottiture d’autore
Il 1978 è l’anno in cui si dà inizio alla trasformazione del letto, quella che arriva ai giorni nostri con il concetto di “imbottito”, o meglio, di “letto coi fiocchetti”, quelli che trattengono il copripiumino. Parliamo di Nathalie per Flou, disegnato da Vico Magistretti, il primo letto tessile moderno, funzionale e completamente sfoderabile, che si combinava perfettamente con l’utilizzo del piumone.
Con Nathalie, che veniva venduto completo di materasso, guanciali, piumini e biancheria, si ottenne finalmente un prodotto “ready to sleep”, che fin dagli esordi ha avuto un enorme successo, tanto da evolversi in 15 varianti diverse.
Letto Nathalie di Flou, design Vico Magistretti (prezzo su richiesta)