Siamo nell’era dei Beatles, della pop art di Andy Warhol, dell’affermazione della moda e del design per tutti. Proprio in questo decennio prende forma la parola design come la intendiamo oggi, ovvero la progettazione di oggetti e complementi d’arredo riproducibili in scala industriale.
Gli anni Sessanta rappresentano il momento espressivo della simbiosi fra forma e funzione, dei colori accesi e psichedelici, come gli arancioni, i giallo, i blu, i verdi e i rossi, che colorano la carica di innovazione che si riflette sulle forme, dopo un decennio di delicate sfumature pastello e strutture rigorose. In questo preciso momento storico, la massa diventa il principale interlocutore, e l’anticonvenzionale, lo stravagante si trasformano in icone democratiche e accessibili a tutti.
È il punto più alto dell’eccesso stilistico, con volute estremizzazioni e tanta ricerca nei materiali, fra cui, ovviamente, la plastica. Anche la tecnologia prende piene, migliorando funzionalità e quotidianità, che hanno creando rivoluzioni che ancora oggi influenzano il nostro modo di vivere.
Flessibile
Lineare e intramontabile la libreria Universal Shelving System venne disegnata per De Padova dal designer Dieter Rams nel 1960. Il sistema modulare è stato poi rieditato nel 1984, con un successo che dura fino ai nostri giorni. Leggero e “flessibile” nell’utilizzo, questo sistema si compone di una serie di moduli essenziali nello stile e nella funzione.
Universal Shelving System può infatti essere inserito in un contesto abitativo a parete o a soffitto, come divisorio d’ambiente, ed è estremamente versatile, diventando, all’occorrenza, libreria, appendiabiti o archivio, addirittura un mobile grazie ai suoi moduli ad anta scorrevole.
Libreria Universal System di De Padova, design Dieter Rams (prezzo a partire da € 5.400)
Stilizzata
Il progetto della sedia Carimate risale al 1960, quando Vico Magistretti la disegnò per la sala da pranzo del Club House Golf Club di Carimate, vicino a Como, ma cominciò ad essere prodotta in serie da Cassina solo tre anni più tardi, nel 1963. Carimate si ispira ai tradizionali mobili di campagna, ma con un appeal di modernità che ne perfeziona le linee.
Questo oggetto fa rifermento infatti alle sedute in vimini intrecciato, ma ne libera le linee progettuali, alleggerendole e stilizzandole. Il telaio è costituito da faggio massiccio con gambe più spesse dove si innestano le traverse della seduta. La sedia (ahimé) non è più in produzione.
Sedia Carimate di Cassina, design Vico Magistretti (fuori catalogo)
Comodamente
Nasce nel 1960 il progetto di Sanluca, un poltrona “da riposo” disegnata da Achille e Pier Giacomo Castiglioni. Il corpo sembra quasi sprofondare all’interno della sua seduta, studiata nel dettaglio per dare il massimo del comfort, grazie anche all’imbottitura in poliuretano rivestito di pelle. Negli anni è stata prodotta da Gavina, successivamente da Knoll e da Bernini, oggi è a catalogo Frau. Il progetto ruota intorno ai concetti di ergonomia e produzione in serie con più componenti indipendenti uniti da viti. Bella, armoniosa ed avvolgente, si adatta perfettamente alla figura.
Poltrona Sanluca di Frau, design Achille e Pier Giacomo Castiglioni (prezzo a partire da € 4.063)
In orbita
Unione di tecnologia e forza immaginativa: AT16 è un appendiabiti spaziale, nato nel 1961 dalla creatività di Osvaldo Borsani, rieditato poi nel 2012. Antesignano degli appendiabiti a colonna, si regola in altezza e gira: è infatti composto da sfere in massello di legno che ruotano in modo orbitale disegnando un piccolo sistema solare. Lo stelo centrale ha un tubo esterno in alluminio rivestito in pelle nera e due tubi concentrici scorrevoli in alluminio anodizzato nero, su cui si inseriscono i bracci, anch’essi scorrevoli, con le sfere di quattro tonalità diverse. AT16 è prodotto da Tecno.
Appendiabiti AT16 di Tecno, design Osvaldo Borsani (prezzo a partire da € 1.420)
Iconica
Una delle lampada più riconoscibili al mondo (e anche più versatili), Arco è un progetto del 1962 dei fratelli Castiglioni, Achille e Pier Giacomo, per Flos. Rigorosa nelle linee e minuziosa nella funzionalità, Arco può essere agevolmente spostata grazie al foro sulla base di marmo in cui inserire un bastone che ne facilita il sollevamento (la lampada pesa 65 kg). Il diffusore di luce è orientabile e ha un arco in acciaio di lunghezza regolabile, che si collega alla base in marmo e che si ispira a un lampione stradale. Fra le più imitate della storia, Arco è la sintesi di semplicità e ingegno.
Lampada Arco di Flos, design Achille e Pier Giacomo Castiglioni (prezzo a partire da € 1.530)
Luminosa
Taccia di Flos è un progetto del 1962, anche se gli studi su questa lampada risalgono alla fine degli anni 50. Progettata da Achille e Pier Giacomo Castiglioni è una lampada da tavolo a luce indiretta e riflessa. Si compone di un corpo di alluminio estruso verniciato di colore nero opaco o, a scelta, anodizzato argento, che sembra una colonna, e ha un riflettore in metallo verniciato bianco lucido. Inizialmente pensata in materiale plastico, venne poi prodotta da Flos in alluminio, per renderla indeformabile.
Lampada Taccia di Flos, design Achille e Pier Giacomo Castiglioni (prezzo a partire da € 1.590)
Scultorea
Unico progetto di Joe Colombo a quattro mani con il fratello Gianni, Acrilica è una lampada prodotta nel 1962 per Oluce, inizialmente con il nome di Colombo 281. Con gli anni prese il nome di Acrilica, dal materiale con cui è principalmente composta, il metacrilato. La forma è sinuosa e ricorda una scultura con una grande curva trasparente che riflette la luce all’interno della base smaltata, risalendo lungo il corpo e andando ad illuminare la “testa”.
Lo stesso metodo di illuminazione utilizzato nei cartelli di perspex (o plexiglas) nella segnaletica per esterni. Nel 1964, Acrilica viene premiata con la Medaglia d’Oro alla XIII Triennale di Milano, certificando l’approccio senza precedenti dei due designer, che combinarono in questo oggetto linguaggio artistico e sperimentazione tecnica.
Lampada Acrilica di Flos, design Gio e Gianni Colombo (prezzo a partire da € 2.400)
Sferica
Era il 1966 quando venne presentata per la prima volta al Salone Internazionale del Mobile di Colonia la Ball Chair, una sedia progettata nel 1963 da Eero Aarnio. La sedia girevole è costruita in fibra di vetro e ha l’interno completamente imbottito e rivestito di tessuto con 15 opzioni di colore, una sorta di “stanza nella stanza” come spesso viene definita: un guscio di comfort contro la frenesia. Una vera e propria icona presente in moltissime collezioni permanenti e che rappresenta uno dei prodotti di maggior pregio del design finlandese. È prodotta da Adelta.
Ball Chair di Aarnio Original, design Eero Aarnio (prezzo a partire da € 4.250)
Tre di tre
È stata da poco rieditata (parliamo del 2019) la seduta P31 di Tecno, progetto storico di Osvaldo Borsani, nella sua originale versione a 3 gambe. Il disegno della sedia risale al 1963, ma ancora oggi esprimere la sua eleganza progettuale attraverso la seduta realizzata da due sottili tubi metallici che, uniti nelle gambe, si allargano per sostenere il sedile.
P31 è proposta nella versione laccata, impiallacciata in diverse essenze e rivestita in tessuto, mentre la struttura è realizzata in acciaio verniciato nero o con finitura nichel satinata. Studiata nei minimi dettagli, la poltroncina può essere smontata e richiusa facilmente, caratteristiche fondamentali e all’avanguardia per i tempi, che ancora oggi contribuiscono a renderla innovativo.
Sedia P31 di Tecno, design Osvaldo Borsani (prezzo su richiesta)
Mobile
Progettata per Oluce nel 1965 da Joe Colomb, Spider 291 è una lampada da tavolo che si caratterizza per lo stelo in metallo alto 40 cm, su cui è montato il riflettore in alluminio di forma rettangolare. Moderna e funzionale, rappresenta uno degli oggetti pioneristici degli anni 60, che condizionerà il design legato all’illuminazione negli anni a venire.
Spider è verniciata in una vasta gamma di colori fra cui bianco, nero, arancione e marrone. Estremamente funzionale, può alzarsi o abbassarsi sullo stelo. La lampada venne poi declinata in diversi formati, da parete, da soffitto, da piantana e oggi fa parte di prestigiose collezioni permanenti come la Triennale di Milano, il Philadelphia Museum of Art, il Kunstmuseum di Düsseldorf e il Neue Sammlung Museum di Monaco di Baviera. Spider ha vinto il Compasso d’oro nel 1967.
Lampada Spider di Flos, design Joe Colombo (prezzo a partire da € 500)
Variabile
Non esiste comodino, scrittoio o scrivania che non l’abbia mai vista, Eclisse, disegnata da Vico Magistretti per Artemide nel 1965, ha poi vinto il Compasso d’Oro nel 1967, diventando uno dei grandi classici dell’illuminazione della storia del design in Italia.
Eclisse di ispira alle lanterne cieche dei minatori ed è una lampada a luce diffusa o diretta, composta da 3 semisfere: una di base, a cui si aggiunge una calotta esterna fissa e una interna mobile, che spostandosi può regolare e oscurare il fascio di luce come succederebbe con un’eclisse di luna.
Si racconta che Vico Magistretti, in Metropolitana a Milano, pensando alla lanterna di Jean Valjean de I Miserabili di Victor Hugo, ne fece uno schizzo sul retro del biglietto, dando inizio così a una nuova era nel settore dell’illuminazione. Considerata uno dei pezzi più rappresentativi di disegno industriale del XX secolo fa parte di collezioni permanenti come la Triennale Design Museum e al MoMa di New York.
Eclisse di Artemide, design Vico Magistretti (prezzo a partire da € 103)
In trasparenza
Sono fatte di vetro e colore, a metà esatta fra un vaso e una bottiglia: Bolle di Venini è una collezione di vasi in vetro soffiato di misure e forme differenti. Straordinarie opere del designer finlandese Tapio Wikkala, la loro produzione risale al 1966 con vetro lavorato a mano con la tecnica a “incalmo”, ovvero utilizzando l’accoppiamento di forme a caldo soffiate lungo la loro circonferenza, per ottenere in uno stesso oggetto l’incontro suggestivo di zone differenziate e di colori differenti.
Vasi Bolle di Venini, design Tapio Wikkala (prezzo a partire da € 1.200). Ph. Matti Silvennoinen
Plastic is fantastic
Hanno più di di 50 anni, ma sembrano giovanissimi: parliamo dei Componibili di Kartell, progettati nel 1967 da Anna Castelli Ferrieri, architetto, urbanista e designer italiano. Un oggetto che ancora oggi è un best seller dell’azienda e che vanta un posto nella collezione permanente del MoMa di New York e del Centre Pompidou di Parigi.
Presentati al Salone del Mobile nell’anno della loro creazione con il nome di mobili 4970/84, rispecchiano l’idea della designer di essere non solo belli, ma funzionali, per rispondere alle esigenze della vita moderna. Il materiale è ovviamente la plastica, che si presta alla produzione in serie ed è caratterizzata da modularità, flessibilità e leggerezza. Questi mobili si possono impilare a piacimento, per ottenere composizioni differenti.
Componibili di Kartell, design Anna Castelli Ferrieri (prezzo a partire da € 106 a elemento)
Organica
Sono bellissime da vedere e comode da provare, le poltrone e i pouff della serie Up di Gaetano Pesce. Progettate per B&B Italia nel 1967, si compongono di 7 sedute di varie dimensioni, concepite con la metafora della “donna con la palla al piede”. La poltrona infatti ha delle caratteristiche anatomiche con chiari riferimenti antropomorfi, che ricordano le stature votive delle preistoriche dee della fertilità.
L’elemento in più è la sfera che funge da puoff ed è legata al corpo della poltrona. Gaetano Pesce descrisse il progetto così: “In quel momento io raccontavo una storia personale su quello che è il mio concetto sulla donna: la donna è sempre stata, suo malgrado, prigioniera di sé. Così mi è piaciuto dare a questa poltrona una forma di donna con la palla al piede, che costituisce anche l’immagine tradizionale del prigioniero”.
Poltrona UP di B&B Italia, design Gaetano Pesce (prezzo a partire da 4.425)
Sagomata
Fra le icone degli anni Sessanta non passa inosservata Boborelax per Artflex, una morbida seduta che diventa anche un originale complemento d’arredo. Realizzata nel 1967, è un progetto di Cini Boeri che unisce forme inusuali e molto “pop” a un comfort unico.
Boborelax è realizzata esclusivamente in schiume poliuretaniche, materiale per eccellenza del decennio, rivestite da una fodera in fibra. Il basamento è in legno multistrato poggiato su tappi in nylon. La poltrona è ha un’estetica informale ed è esposta alla permanente della Triennale di Milano.
Boborelax di Artflex, design Cini Boeri (prezzo a partire da € 1.200)
Scomposta
Arrendo simbolo del decennio successivo, gli anni Settanta, Sacco di Zanotta è un’icona pop e anticonformista. Anatomica, con all’interno palline di polistirolo espanso ad alta resistenza, è lo stravolgimento del concetto di poltrona, nata nel 1968 dalla creatività di tre giovani designer torinesi, Piero Gatti, Cesare Paolini e Franco Teodoro.
Progetto dirompente e rivoluzionario, non ha gambe, schienale o seduta, ma si modula sulla figura di chi si siede. Trasversale, funzionale e bella, ha portato l’innovazione nell’universo domestico e ancora oggi rappresenta un oggetto dallo spirito avanguardistico.
Ha avuto una riedizione per i suoi 50 anni di età, dove le palline EPS sono state sostituite con una bioplastica ottenuta dalla canna da zucchero, ma con le stesse caratteristiche del polistirolo espanso. Quest’anno ha ricevuto il XXVI Compasso d’oro come premio alla carriera del prodotto.
Sacco poltrona anatomica di Zanotta, design Gatti, Paolini, Teodoro (prezzo a partire da € 358)
Componibile
Siamo alla fine degli anni Sessanta, esattamente nel 1968, e la designer Cini Boeri porta una vera rivoluzione nel campo dell’arredo, con il suo componibile Strips per Artflex. Questo divano/poltrona/letto diventa un vero e proprio best seller grazie alla sua versatilità e alla sua praticità: si può infatti comporre in molte forme differenti, con un unico comune denominatore, il rivestimento sfoderabile.
Nel 1974 Cini Boeri lo descrive così: “Esso è usato come un vero guscio da sfilare, lavare, mutare, rinfilare e si chiude con una cerniera lampo come un vestito sopra il corpo di poliuretano”. Strips ha ricevuto il Compasso d’Oro nel 1979 ed è esposto come “pezzo autorevole” alla Triennale di Milano e al MoMa di New York.
Divano Strips di Atfelx, design Cini Boeri (prezzo a partire da € 4.000)
Mutevole
Modulare, essenziale e flessibile. Tanto si può dire della poltrona Tube Chair, avanguardistica seduta realizzata da Cappellini mantenendo inalterate le caratteristiche del disegno originale di Joe Colombo. A metà fra una chaise long e un canapé, è un’iconica rappresentazione dello stile anni Sessanta.
Progettata nel 1969, Tube Chair ha un design completamente destrutturato: è infatti composta da quattro cilindri intercambiabili e assemblabili tramite i ganci di metallo della poltrona. Addirittura si possono inserire l’uno nell’altro per ridurre l’ingombro spaziale. Dallo schienale al sedile, ogni elemento può essere accostato in posizioni diverse, per dare vita a un oggetto sempre differente. Oggi la Tube Chair è presente al MoMa di New York e in molte altre collezioni permanenti.
Tube Chair di Cappellini, design Joe Colombo (prezzo su richiesta)
Nell’immagine di copertina, lampada Arco di Flos, design Achille e Pier Giacomo Castiglioni sedute CH07 Shell Chair di Carl Hansen & Son, disegnate nel 1963 da Hans J.Wegner (prezzo a partire da € 2.700)