“La casa in ordine” ha già dato più volte spazio a Hands on Design: un progetto estremamente interessante, condotto con evidente passione e assoluta professionalità e la cui formula, a quasi un lustro dalla sua nascita, è ancora oggi innovativa per quanto riguarda la gestione del lavoro del network di designers ed artigiani che costituiscono i protagonisti comprimari, assieme ai fondatori Riccardo Nardi e a Kaori Shiina. All’edizione 2019 del Fuorisalone sono stati presentati i nuovi oggetti entrati poi nell’universo HoD (ve li abbiamo presentati qui ) e ora abbiamo pensato di intervistare Riccardo e Kaori per fare un piccolo bilancio e per narrarvi cosa c’è dietro la loro attività.
A Un Risogama, Shiro Studio per HoD
Riccardo e Kaori, a distanza di quasi cinque anni dalla fondazione di Hands on Design, avrete ormai tirato qualche somma del vostro lavoro.
Se dovessimo pensare al nostro successo in senso solo commerciale, pur essendo cresciuti ed ormai presenti in diversi paesi nel mondo, non possiamo ancora ritenerci soddisfatti. Le nostre risorse sono esclusivamente personali e certo non consentono grandi investimenti commerciali. Dal punto di vista dell’immagine, culturale, esperienziale e di maturazione del brand siamo invece abbastanza orgogliosi di quanto abbiamo raggiunto finora.
Kumo, Setsu&Shinobu Ito & 224Porcelain for HoD, ph. credits Francesca Ferrari
Quali sono questi recenti successi di immagine che vi rendono orgogliosi?
Un esempio recente è la collaborazione con la Fondazione Cologni e Michelangelo Foundation per l’evento Doppia Firma svoltosi lo scorso aprile, che ci ha confermati tra i punti di riferimento in questo settore, non solo in Italia, e che ci ha portati anche anche alla nomina di Ambasciatori di Wellmade. Inoltre la Rinascente di Milano ha ormai un settore Hands on Design tra blasonatissime e storiche firme ed in Giappone siamo altrettanto presenti in esclusivi e centralissimi negozi di Tokyo, Kyoto ed Osaka.
Favo, R. M. Calabrese & L. Franceschinis for HoD, ph. credits Francesca Ferrari
Lo scorso febbraio abbiamo realizzato una grande mostra monografica Hands on Design a Shizuoka, invitati da un’organizzazione statale, e giusto due mesi fa l’istituzione Jetro, per il sostegno all’Artigianato, ci ha chiamati per tenere conferenze e workshop finalizzati a connettere artigianato storico e design nella regione di Gifu. Da ultimo, attualmente siamo impegnati in progettazione e consulenze di Industrial Design per alcune aziende come Shiina+Nardi Design.
Tic Tac Toe, A. Ghirardello & L. Franceschinis for HoD, ph. credits Francesca Ferrari
Italia e Giappone, due contesti apparentemente molto distanti. HoD unisce gli artigiani di questi due paesi e li mette in comunicazione, ma qual è la chiave che consente un dialogo così serrato?
Paradossalmente le similitudini tra l’attenzione al bello e al far bene tra gli artigiani storici italiani e giapponesi sono tantissime ed evidenti. Si deve immaginare che, al di là delle differenze estetiche di paesaggio, stili, cultura e imprinting storico, in realtà tra un bravo artigiano di Kyoto e uno di Firenze l’approccio al lavoro, la precisione e la passione nella ricerca di nuove lavorazioni o stilemi, pur nel filone storico originario, sono le stesse.
Il Giappone, anche paesaggisticamente, è affascinante e vario quanto l’Italia, la stratificazione storica altrettanto ricca e particolare, i valori sociali di comunità e il culto del buon cibo e della qualità della vita, non hanno nulla da invidiare ai nostri. Inoltre, come spesso accade anche da noi, gli artigiani lavorano in luoghi bellissimi, naturali e ancora integri, in armonica sintonia con la loro arte.
A sinistra, Girasole, Claudio Onorato & Maison TEAxtile for HoD. A destra, Go bowl, Studio t & Hikimonojo 639 for HoD
Con HoD avete ormai creato un gran numero di sinergie tra designer e artigiani italiani e giapponesi. Su cosa si fondano queste sinergie?
Le sinergie avvengono soprattutto attraverso il design. L’incontro tra il mondo veloce, comunicativo, razionale e rivolto all’attuale, del design professionale, alimenta negli artigiani la voglia di imparare ulteriormente, dà vita a delle sfide tecniche e sperimentali ma anche artistiche, nel tentativo di rendere essenziali il decoro e le forme, soprattutto nei più giovani.
Naturalmente cerchiamo di mantenere e far mantenere l’impronta identificativa di ogni artigiano anche in negli oggetti di design creati per noi, e i progettisti devono prima capire e conoscere tecniche e storia delle lavorazioni e dei materiali che vanno ad affrontare. I nostri briefing in questo sono inflessibili e le selezioni finali altrettanto.
Inversi, GumDesign & Risogama for HoD, ph. credits Francesca Ferrari
Prevedete nel prossimo futuro uno sconfinamento rispetto ai due vostri paesi “privilegiati”?
Se per sconfinamento si intende cercare artigiani e lavorazioni per esempio in Africa o America Centrale, pensiamo di no. Le nostre risorse non ce lo consentono, anche se culturalmente ne saremmo estremamente attratti. Il rapporto tra Italia e Giappone sarà invece sicuramente sempre più intenso, in quanto caratterizza fortemente il nostro modo di concepire il design per l’artigianato. La potenza e conoscenza di Kaori della sua terra, come Riccardo della sua, ne sono garanti.
Sinfonia Blue, Sovrappensiero & L. Franceschinis for HoD, ph. credits Francesca Ferrari
C’è qualche episodio curioso o emozionante che vi ricordate, di tutte le esperienze vissute per HoD?
La prima cosa che ci viene in mente sono i numerosi, affascinanti e massacranti tour di settimane vissuti lungo tutto il Giappone, i soggiorni termali in Ryokan tra foreste incantate, i templi ovunque, il cibo sempre sorprendente, l’autunno colorato e mite, i campi di tè, le montagne e i vulcani, i fiumi puliti, le nebbie tra i pini come nelle antiche stampe, i villaggi in legno con i tetti azzurri, le isole, il mare bello e infido e il pesce presente dappertutto, nei piatti a tavola e come carpe sacre Koi nei laghetti dei templi, il verde che pacifica l’anima.
E giardini magici curati da elfi che non vedi, castelli in megaliti e legni istoriati, borghi e scorci, frutteti, campi di riso e lanterne di pietra, fiori, monasteri indescrivibili in contesti altrettanto indescrivibili… la terra di Kaori. Là vivono e lavorano i nostri artigiani.
Ciclope, A. Luppichini & DesignLibero for HandsOnDesign
E poi le immense, rutilanti e pulitissime megalopoli, colme di vita e antichi templi tra i grattacieli, gli immensi centri commerciali, pieni di gente, di occasioni, di business, con tanti giovani veloci e vecchi ricchi di dignità. Vetrine, negozi raffinatissimi e tutto scorre, senza caos né rabbia, in un’atmosfera molto zen. Sono le città dove si espongono, si vendono e si mostrano, in contemporanea grazie al web a New York, Londra. Shanghai e Milano, gli oggetti frutto anche di tutte le impressioni, le maestrie e gli incontri di questi viaggi.
Shori, A. Stabile & S. Nakagawa for HoD, ph. credits Francesca Ferrari
Ecco, non c’è un episodio più particolare di altri… Ogni viaggio è un’esperienza, e vale lo stesso per Kaori, che si emoziona quando esploriamo, conosciamo, assaporiamo e scopriamo angoli, paesaggi e città meravigliose in Italia. Che sia a Venezia, sulle Alpi, in Toscana, nelle Marche o al Sud, tra i monti e i borghi o coste assolate, per incontrare questi giovani e vecchi Maestri in luoghi pieni di storia, bellezza e chiese millenarie. Il conoscere, il ritrovare, lo scoprire bellezza e umanità creatrice ci ha infuso la linfa vitale necessaria per arrivare fin qui.
A sinistra, Mawa, Setsu&Shinobu Ito & Bottega Intreccio per HoD, ph. credits Francesca Ferrari. A destra, Moon Runner, Studio t & Maison TEAxtile per HandsOnDesign
Veniamo al futuro: al Fuorisalone 2019 avete presentato un catalogo con 20 nuovi prodotti. Cosa si devono aspettare da voi i visitatori della prossima Design Week?
Quest’anno abbiamo ridotto il numero degli artigiani partecipanti, tentando di limitare un po’ le novità da presentare, data la consistenza del nostro catalogo. In realtà avremo comunque numerose novità, anche molto interessanti, in vetro borosilicato soffiato, in legno tornito e rilavorato, in porcellana, ceramica, ferro e in midollino intrecciato. Probabilmente ci saranno anche degli outsider dell’ultimo momento, come sempre… Non possiamo farne a meno, la nostra anima resta di visionari designer, più che di accorti imprenditori.
Pliage Plate, Denis Guidone & Risogama for HoD, ph. credits Francesca Ferrari
Per scoprire i prodotti, oltre ai maestri artigiani e i designer che gravitano attorno al mondo di Hands on Design, si può consultare il loro sito.
Coral, Ilkka Suppanen & L. Franceschinis for HoD, ph. credits Francesca Ferrari
Nell’immagine di copertina, Tomahawk, DesignLibero & L. Franceschinis per HoD, ph. credits Francesca Ferrari