Con la bella stagione ricevere all’aperto diventa più facile. Non mi riferisco alla solita cena o pranzo in terrazza o in giardino (che comunque adoro) ma anche alla possibilità di pranzare sull’erba, purché sia ben organizzata e pianificata.
“quando si organizza un picnic, esiste una sola regola, attenersi all’eleganza”. Csaba Dalla Zorza
Sono comunque tanti gli elementi che contribuiscono al successo del pranzo en plein air, dalla scelta del cestino e relativo contenuto, ai tessuti (coperte, plaid e cuscini), alla scelta del luogo e tanti altri piccoli dettagli in grado di fare la differenza tra un picnic e una colazione al sacco.
A essere sinceri, il bello del picnic è che non serve una scusa per farlo, basta una giornata di sole, possibilmente mite, un libro, qualche cosa da mangiare e tutto quello che serve per rilassarsi un po’ come una coperta e dei comodi cuscini. L’importante è organizzarlo con un certo stile.
UN PO’ DI STORIA
Prima di passare a parlare di attrezzatura per il picnic, vorrei spiegarvi l’origine di questo termine. Picnic è la traduzione inglese del termine francese pique-nique ovvero «spilluzzicare» «piccola cosa di scarso valore». Nel tempo è diventata pranzo o merenda all’aperto (si presume sull’erba), durante una gita. Oggi lo viviamo come rilassante evento informale, ma originariamente nasceva come un atto formale dell’arte del ricevere. Basti pensare che era uno dei passatempi preferiti dei reali della corte di Francia e infatti la sua nascita si fa risalire al 1600 circa. Una consuetudine bucolica che perfino l’arte ha immortalato attraverso il celebre dipinto “le déjuner sur l’herbe” di Édouarde Manet, del 1862 e conservato oggi a Parigi al Musée d’Orsay.
L’ATTREZZATURA DA PICNIC
E’ una colazione sull’erba dove eleganza e praticità possono convivere, basta tenere presente alcuni aspetti come il fatto che si mangerà seduti sul prato senza tavolo e sedie e si utilizzeranno meno posate e più le mani. Detto questo comincio a elencare quello che serve per un organizzare un perfetto e soprattutto elegante picnic.
CESTINO DA PICNIC
Inutile dirlo, dovrà essere bello, per tradizione in vimini e possibilmente termico. Oggi in commercio se ne trovano davvero tanti e completi di tutto a prezzi decisamente accettabili. Mi direte che colmo di tutto pesa parecchio ma sono certa avrete al seguito almeno un gentleman pronto a venirvi in aiuto. Personalmente affido questo compito a mio marito.
PIATTI, POSATE, BICCHIERI E TOVAGLIOLI
Anche se si tratta di un’apparecchiatura semplificata, curate i dettagli, a partire dalle stoviglie. No categorico ai piatti di carta bianca. Ad esempio, il mio cestino contiene quattro piattini in ceramica. Ammetto che contribuiscono al peso finale del mio cestino, in alternativa ci sono (e sono davvero belli) piatti in melamina o cristallo sintetico colorati che possono sostituire quelli in ceramica.
Posate. Molto del cibo si potrà piluccare con una sola posata o addirittura con le mani: panini hamburger, club sandwich, spiedini e altro. Dove invece è previsto l’utilizzo delle posate, ecco un altro no categorico alle posate in plastica bianche. Si invece alle posate in acciaio (che poi potrete riporre in un sacchetto per alimenti) o se volete essere elegantemente eco-friendly, vanno bene anche quelle in legno o in bambù.
Bicchieri. In vetro sono l’ideale, però ammetto che ne ho visti alcuni in melamina davvero belli e infrangibili, in tutto simili a quelli in vetro. Alcune scuole di pensiero prevedono anche le flute per lo champagne ma dipende da dipende se si tratta di un picnic per coppia o più conviviale.
Tovaglioli. Devo ripetermi? No a quelli di carta bianca, se proprio non volete usare quelli in cotone o lino, potete almeno sceglierli tra quelli colorati, ce ne sono di bellissimi. Ammetto essere più pratici ma il fascino del tessuto, per me, non passerà mai.
Tovaglia. In cotone, che poi la preferiate bianca o più campestre a quadretti bianchi e rossi, non importa, la tovaglia ci vuole e non certo di carta. E’ molto bello il colpo d’occhio dei cestini aperti sulle tovaglie con tanti contenitori di cibo e bevande, è un’immagine allegra di un momento di festa. Dove non può mancare almeno una torta.
Contenitori. Si mangia anche con gli occhi, quindi utilizzate per il cibo dei contenitori graziosi, e se non li volete in vetro, ci sono anche delle buste in stoffa o in carta altrettanto eleganti.
Il vino, in bottiglia ovviamente, potete sceglierlo nel formato più piccolo. Per il té o caffè, i thermos riescono a mantenere la temperatura veramente a lungo. Per tutto il resto, acqua, bevande e altro, meglio le bottigliette di formato ridotto, più facili da trasportare. Il consiglio è quello di infilare nel cestino anche un paio di canovacci o strofinacci puliti. Potranno tornarvi utili come mini tovagliette per appoggiare cibo o piatti, improvvisando un’apparecchiatura su un sasso o su un qualunque piano di appoggio che troverete. Per quanto riguarda i menù, è un classico dei picnic riproporre gli avanzi in maniera fantasiosa. E mi raccomando le buste per portare via, a fine giornata, i rifiuti.
BIGHELLONARE QUA E LA
Le regole di base per un buon pic nic, esattamente come quelle del ricevere in casa, sono principalmente tre: buona compagnia, organizzazione pianificata, buon cibo semplice. Ma anche altri elementi concorrono alla sua perfetta riuscita.
Coperta. E’ il simbolo del picnic. Deve essere bella, semplice, se preferite di cotone, o comunque di un materiale facilmente lavabile in lavatrice. Potete sceglierla anche bianca, tenete conto che si sporcherà più facilmente e per farla ritornare bianca candida bisognerà lavarla forse più volte. Aggiungete cuscini (tanti quanti ne riuscite a trasportare), scoprirete che sono un comodissimo punto di appoggio e il posto più morbido per la vostra testa durante la pennichella dopo pranzo.
L’ombra. E’ l’alleata perfetta in un picnic soprattutto estivo. Cercatevi un angolo d’ombra sotto l’albero (possibilmente un albero che non trasudi resina) a secondo di dove siete: ai margini di un bosco o sulla sponde di un fiume, dove stare sdraiati per l’intero pomeriggio con gli amici.
Buone maniere. Il galateo in questi casi impone una regola semplice: nessun schiamazzo anche all’aria aperta. Quindi non disturbate con musica o voci troppo alte, ricordatavi di portare tanti sacchetti per raccogliere avanzi da buttare in modo differenziato.
Il suggerimento. Se riuscite, portate con voi un vassoio o una piccola tavola di legno da mettere sotto la coperta e usare come piano d’appoggio. In questo odo puoi tirare appoggiare il cibo senza paura che cada. E sarà meno fastidioso del dover trovare il punto di equilibrio del bicchiere o di un vasetto su un terreno irregolare.
Che altro aggiungere? Godetevi il relax in compagnia fino al tramonto. Di questa giornata vi resterà un ricordo indelebile nel cuore. Credetemi.
Tutte le immagini interne sono di Retorta – retorta firenze 1906. Nell’immagine di copertina, sacchetti e contenitori termici by Essential.