Cucina, bagno, corridoio, soggiorno? Come sappiamo ogni ambiente necessita di un tipo di luce particolare in grado di assicurare una buona visione e un tocco di originalità e stile. Tra le varie tipologie di lampade esistenti troviamo le applique.
Ci sono due scuole di pensiero. Quella che le promuove in sostituzione della più classica illuminazione a sospensione e quella che, al contrario, le relega a una funzione più specifica e circoscritta come, per esempio, illuminare uno specchio o un quadro. Comunque la si pensi ci sono precise regole da seguire sia nella scelta, sia nell’installazione.
Applique orientabile Mosca di Martinelli Luce
Partiamo dal principio: le applique da parete danno alla casa una illuminazione ben distribuita e completa, associata ad altre fonti come lampadari e lampade da terra. Sono ideali soprattutto per chi vive in abitazioni di piccole dimensioni perché hanno un ingombro contenuto e visivamente risultano più equilibrate rispetto a un lampadario a sospensione che, in uno spazio ridotto, risulta fuori proporzione.
Applique/lampada portatile Float di Axolight
Fatta questa indispensabile precisazione il posizionamento prevede alcuni vincoli. In prima battuta l’installazione delle applique impone un progetto a monte che abbia definito come saranno distribuiti i punti luce dell’abitazione. È importante sapere esattamente come verranno disposti i mobili, gli eventuali quadri, e le aree funzionali in cui è suddiviso lo spazio domestico. Questo evidenzia un altro dettaglio: una volta stabilite le posizioni sarà più complicato cambiare disposizione all’arredo e, anche, eventuali modifiche distributive.
A sinistra, applique a luce indiretta Quarter di Fabbian Illuminazione. A destra, applique Colombo 761 di OLuce
In generale le applique andrebbero fissate a una altezza superiore a quella umana, ovvero sopra i 180 cm da terra in modo da evitare possibili abbagliamenti e, comunque, non oltre i 220 cm (in alternativa esiste la possibilità di ricorrere a cornici retroilluminate da posizionare lungo il perimetro del soffitto).
L’indicazione è riferita, ovviamente, all’uso delle applique con finalità di illuminazione ambientale perché, è bene ricordarlo, esistono applique che svolgono funzioni specifiche come illuminare uno specchio, sostituire la classica abat-jour del comodino, o valorizzare un quadro o un oggetto di pregio.
Lampada da parete 304 di DCWéditions
Sul piano della scelta estetica la produzione offre davvero una varietà copiosa di proposte che spaziano dal gusto retrò e classico, alle forme più moderne e contemporanee. Un consiglio è quello di seguire un fil rouge coerente e armonico con il mood dell’arredo e dello stile abitativo prevalente, senza tuttavia rinunciare – per i più coraggiosi e arditi sperimentatori – a soluzioni di ‘contrasto’ che spesso danno identità e grande personalità alla casa.
A sinistra, lampada applique Lafayette di Radar Interior. A destra, applique Kite di Foscarini
L’applique più classica è quella fornita di un paralume che tende ad attenuare l’irraggiamento luminoso e svolge, soprattutto, una funzione decorativa e d’atmosfera. Sono perfette da posizionare in un ingresso, contribuendo a illuminare in sicurezza il percorso verso le altre aree della casa e assicurando, al contempo, una piacevole accoglienza. Sono anche ideali in bagno (pur scelte con attenzione in tema di sicurezza) e in camera da letto in prossimità di un comò o di una specchiera.
Luccellino di Ingo Maurer
Al design più classico, si affianca quello contemporaneo che gioca sulla purezza delle linee, spesso minimaliste, o con chiari riferimenti allo stile industriale e tecnico. Gli stessi faretti orientabili appartengono a questa famiglia e sono ampiamente diffusi come modalità d’illuminazione a parete.
La loro luce è puntuale ed è definita come direzionale. Permette di concentrare il fascio in un punto preciso e si rivelano adatti anche per mettere in risalto alcuni dettagli architettonici o indicare precise aree funzionali. O come segnapasso nei disimpegni e corridoi, o come lampada di lettura sopra la testiera del letto o, infine, come illuminazione per quadri.
In questo ultimo caso, le applique (non solo i faretti) hanno connotazioni specifiche adatte allo scopo. Vanno posizionate sopra l’oggetto da illuminare ed essere rigorosamente dotate di illuminazione LED (peraltro da usare anche per tutte le altre applicazioni in ragione del risparmio energetico, della qualità della luce e della durata) dal calore intorno ai 4500 °K (la più vicina alla spettro solare) in modo da non generare alterazione percettiva dei colori originali.
Ultima notazione: orientare la scelta preferibilmente sulle applique dimmerabili. In questo modo ci sia sicura anche la possibilità di regolare l’intensità luminosa e di ‘creare’ atmosfere diverse a seconda delle esigenze del momento.
A sinistra, applique/faretto installato a soffitto Find Me 1 di Flos. A destra, applique/faretto installato a soffitto Dot R di Davide Groppi
Nell’immagine di copertina, applique PALMA di Vibia