I suoi usi sono infiniti. Il tagliere è il primo degli alleati in cucina, la base di ogni taglio ma non solo, vassoio e piatto di portata di salumi e formaggi, declinato in svariati modelli, risponde alle diverse esigenze. Strumento versatile, quindi, in termini di uso e anche di linea. Nonostante la semplicità estetica, è capace di solleticare la creatività del mondo del design, per questo ne esistono di tante forme e materiali.
La linea base è pressoché immutata da secoli: una tavola, solitamente munita di manico. Le dimensioni variano all’infinito, da quelli snelli per affettare salami e piccole verdure, a quelli imponenti per trattare cibi di dimensioni maggiori. Si gioca sui materiali, alcuni più durevoli, altri più delicati, oppure sul concetto double face, dove da una parte si taglia e dall’altra – decorata – si serve. Ci sono anche quelli super attrezzati che nascono scomparti estraibili, altri in cui è possibile conservare qualche attrezzo, come i coltelli, esplicitamente dedicato.
Tagliere di KnIndustrie – knindutrie.it
Parliamoci chiaro, se pensiamo a un tagliere il primo che ci viene in mente è il classico evergreen di ogni cucina che si rispetti, ovvero il re della sua categoria: il tagliere in legno. Il più resistente, anche alle lame importanti, ha uno spessore che oscilla tra i tre e cinque centimetri, a prescindere dalle sue dimensioni. È anche il più ecologico, in contrapposizione ai suoi fratelli in altri materiali.
Tagliere di Coincasa – coincasa.it
Taglieri e serving di Tognana – tognana.com
Il secondo in ordine di gerarchie, è il tagliere in resina. Perfetto per tagliare i cibi che perdono liquidi e hanno forte odore – non li assorbe e si lava facilmente – può essere usato tranquillamente, tenendone però sotto controllo l’usura. Quando è rovinato è meglio buttarlo perché potreste far finire, involontariamente, residui del materiale plastico nelle vostre pietanze. Ovviamente ne esistono di altri materiali, come ceramica e marmo, ma sono indicati per specifiche preparazioni, sono delicati e richiedono le cure che il loro materiale necessita. Sia in termini di conservazione, sia in quelli di pulizia.
Taglieri di Hubsch – hubsch-interior.com
A sinistra, taglieri di Hubsch. A destra, taglieri di Fermob – fermob.com

Come si lava il tagliere?
Sicuramente non consigliamo di lavarlo in lavastoviglie, soprattutto se parliamo di un tagliere in legno. Per pulire questo materiale si può usare un mix a base di bicarbonato di sodio e aceto bianco, mischiati fino a ottenere una pasta morbida e molto umida. Si cosparge e strofina sulla superficie e quindi si rimuove con lo spazzolino che usate per pulire i piatti. È da far asciugare bene prima di riporlo e ricordate, ogni due mesi circa, di strofinare sulla superficie qualche goccia di olio di semi di lino, che eliminerà quell’effetto ‘secco’ che inevitabilmente comparirà prima o poi. Questi trattamenti, di pulizia e oliatura, vanno benissimo anche per gli accessori da cucina in legno.
Il tagliere in resina è molto semplice da pulire senza dover ricorrere al lavaggio automatico. In una visione ecologica e attenta alle sostanze con cui possiamo, involontariamente, contaminare i nostri attrezzi da cucina, il metodo migliore per lavare questo materiale è usare tre ingredienti: limone, sale grosso e acqua calda. Tagliato a metà il limone, si strofina dalla parte della polpa sul tagliere aggiungendo il sale grosso, creando un effetto di ‘scrub’. Il tutto va sciacquato molto bene con acqua calda e magicamente, oltre a pulirlo, vedrete sparire anche le antiestetiche ‘righe nere’ che si formano a forza di usarlo.
Tagliere multifunzione di Continenta – schoenhuber.com
Nell’immagine di copertina, tagliere in legno di KnIndustrie