Ristrutturare può essere l’occasione giusta per rendere l’abitazione più salubre, grazie ad alcuni accorgimenti: coibentare le pareti, sostituire gli infissi per ridurre la dispersione termica, puntare su una caldaia più efficiente e su un impianto fotovoltaico. Risultato? Una sensibile riduzione dei consumi energetici
Quando si decide di ristrutturare la propria abitazione c’è un dato di cui è bene tener conto, gli edifici italiani sono responsabili del 39,5% dell’inquinamento prodotto in Italia (dati del Ministero dello Sviluppo Economico).
Il 70% degli involucri, infatti, sono stati realizzati prima del 1976, anno precedente alla normativa sull’efficienza energetica (prevista dalla legge n. 272), e solo il 5/7% rispetta classi energetiche efficienti: A, B, C. La maggior parte degli edifici esistenti nel nostro Paese, quindi, sono “involucri” poco efficienti dal punto di vista energetico, cioè “energivori”.
Rendere un involucro più efficiente permette notevoli tagli in bolletta: un solo scalino guadagnato nella classe energetica di un edificio consente di ridurre le bollette del riscaldamento del 25%.
Ma vediamo un esempio pratico: se in una casa monofamiliare in classe F il consumo di energia è pari a 110kWh/mq, dopo aver effettuato interventi come la sostituzione della caldaia, inserendone una a condensazione, e l’isolamento delle superfici, si raggiunge la classe E, con consumi di 80 kWh/mq l’anno, tagliando la bolletta del 27,3%.
Un’ultima considerazione riguarda la filiera produttiva e il ciclo di vita di ciascun elemento che compone l’involucro delle nostra abitazione. Scegliendo, ad esempio, un parquet composto da legno certificato FSC, cioè proveniente da foreste soggette a riforestazione garantita, si avrà la certezza di contribuire al controllo sull’impatto ambientale dei processi di riforestazione. Ma come si può essere certi di procedere nel modo più responsabile dal punto di vista ambientale quando si ristruttura? Una risposta arriva dalle certificazioni. Vediamo quella più importante.
La certificazione Casaclima
L’agenzia CasaClima di Bolzano, promotrice dell’omonimo metodo di certificazione energetica degli edifici, propone il protocollo CasaClima R, dedicato al risanamento degli edifici esistenti.
La certificazione si basa su tre concetti semplici: il calcolo energetico previsionale con il software ProCasaClima, la linea guida con criteri precisi come realizzare e/o risanare l’edificio (direttiva tecnica) e i sopralluoghi eseguiti da tecnici autorizzati con verifiche in cantiere.
Questo indipendentemente se l’edificio viene costruito ex novo, risanato con il protocollo CasaClima R o che si tratti di una struttura alberghiera certificata ClimaHotel o una scuola con il protocollo ClimaSchool. I test riguardano le verifiche dei valori e delle soluzioni progettuali scelte e condivise con l’Agenzia CasaClima. Il certificato CasaClima e la targhetta che si ottiene a fine percorso sono il risultato di una scelta consapevole guidata dall’agenzia a testimonianza della concreta possibilità di realizzare un edificio sostenibile e salubre.
In particolare, la certificazione R consiste nel miglioramento di tutti i componenti dell’involucro che intervengono nella riduzione del consumo energetico e nel raggiungimento di elevati livelli di qualità indoor. Di per sé non esiste un elemento costruttivo che possieda un peso specifico maggiore rispetto agli altri. Di volta in volta si valutano gli interventi da attuare secondo le caratteristiche tecniche dell’edificio, i vincoli storici e ambientali e la convenienza economica. In ogni intervento viene comunque prestata una particolare attenzione alla risoluzione dei ponti termici, alla tenuta all’aria e ai sistemi di ombreggiamento estivo.
Immagine di Agenzia CasaClima
A Verona, il progetto dell’architetto Michele Perlini per la ristrutturazione di un appartamento in un edificio del XIII secolo. Distribuito su 350 metri quadrati, grazie ad un intervento di risanamento e ad un aggiornamento impiantistico, il progetto ha ottenuto la certificazione CasaClima R.
Progetto Perlini Verona
Progetto Perlini Verona
Progetto Perlini Verona
Elementi da sostituire o da aggiungere
• L’isolamento rappresenta uno dei capitoli più importanti della ristrutturazione in chiave ecologica. Considerando una villetta monofamiliare nel Nord Italia con un consumo termico di circa 12mila kWh l’anno, secondo il team Energy&Strategy del Mip Politecnico di Milano, attraverso l’isolamento delle pareti e della copertura si ottiene un risparmio rispettivamente di 1.400 kWh e 2.900 kWh termici, a fronte di un investimento di circa 3.000 e 4.800 euro. Gli investimenti si ammortizzano in circa 15 anni attraverso i tagli in bolletta.
• Un altro elemento importante da considerare è la sostituzione degli infissi. Si stima che i vecchi serramenti possano causare fino al 40% della dispersione di calore di un’abitazione, Per questo è fondamentale scegliere finestre a risparmio energetico e infissi in classe A.
• Il capitolo dell‘approvvigionamento energetico riguarda altri due fattori importanti: la sostituzione della vecchia caldaia con una più efficiente a condensazione e il funzionamento dell’impianto di riscaldamento tramite l’installazione di un impianto solare per la produzione di acqua calda o di un impianto fotovoltaico per produrre energia elettrica.
Le detrazioni
Attraverso l’annuale dichiarazione dei redditi, anche per il 2020 è possibile detrarre parte delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione in grado di aumentare il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. Le opere soggette alle detrazioni sono
• la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento;
• il miglioramento termico dell’edificio (finestre, coibentazioni, pavimenti, etc)
• l’installazione di pannelli solari;
• la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale.
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