“L’arredo non deve solo rispondere a requisiti funzionali e di buon gusto ma deve anche essere una vera e propria opera d’arte dal significato profondo”.
Così recitava il manifesto degli atelier artistici di Praga nel 1912. È proprio sulla base di queste premesse si sarebbe poi sviluppato il Cubismo Ceco, un movimento artistico d’avanguardia che ha trovato espressione nella pittura, nell’architettura e soprattutto nel design di interni.
Esposizione di pezzi storici originali presso la Casa della Madonna Nera, Praga.
Replica di una sedia Cubista di Vlatislav Hofman (1911). ©Modernista.
Prendendo le mosse dai coevi sviluppi di Pablo Picasso e George Barques, il Cubismo Ceco trovava risposte agli interrogativi sulla creatività artistica nell’utilizzo della geometria e di forme frammentate. Ciò che rende unici gli sviluppi dell’avanguardia di Praga, è l’ambizione di esplorare tali concetti non solo a livello pittorico ma soprattutto a livello costruttivo.
Schizzo architettonico cubista di Pavel Janák a confronto con dettagli di oggetti in ceramica.
Immagine storica di una sala da pranzo cubista realizzata da Josef Gočár per una fiera (1912). Foto dalla Collezione Fostinum.
Replica di un divano cubista di Josef Gočár (1913). ©Modernista.
Per questo il design dei mobili rappresenta l’aspetto più prolifico della loro produzione: permetteva di esplorare forme, volumi e relazioni spaziali nelle tre dimensioni ma – a differenza dell’architettura – in scala ridotta, e quindi in forma molto più accessibile e sperimentale. Funzionalismo, decorazioni e le tradizionali tecniche di falegnameria erano lasciate in secondo piano: ogni pezzo era concepito come un’opera d’arte fine a sé stessa e come uno strumento per esplorare nuove forme di espressione artistica.
Repliche delle sedie cubiste di Pavel Janák (1911) nell’allestimento interno dell’hotel Augustine di Praga.
Le forti geometrie delle forme elementari, gli angoli molto accentuati e le forme cristalline erano mediate dalle scienze naturali e dagli studi sulla percezione ed erano concepite come studi su una ‘forma ideale’, in grado di incarnare valori assoluti di ordine e perfezione. La coerenza stilistica derivata da tali scelte formali conferiva al design un aspetto estremamente unitario in tutte le sue declinazioni: dall’architettura fino ai complementi d’arredo e agli accessori.
Repliche di ceramiche cubiste di Pavel Janák (1911). ©Modernista.
Ceramiche di Pavel Janák in soluzioni di arredo contemporanee. ©Modernista.
A livello storico, il Cubismo Ceco rimane una parentesi piuttosto breve in quanto i suoi sviluppi vennero brutalmente interrotti dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Tuttavia, la sua eco è chiaramente visibile nel design degli anni ’20, mentre a livello locale la sua influenza si è dimostrata ancora più duratura, conferendo un forte senso d’identità al design Ceco anche nei decenni successivi.
A sinistra, servizio da tè di Rudolf Stockar (1920). A destra, porcellane cubiste di Vlastslav Hofman (1913). ©Modernista.
La peculiarità del design Ceco è al centro della produzione di Modernista, un brand nato nel 1999 proprio allo scopo di offrire una collezione che riproponesse il meglio del design storico locale.
Il nucleo del catalogo è costituito proprio da repliche del periodo Cubista, con ceramiche di alcuni dei grandi maestri dell’epoca come Pavel Janák e Vlastislav Hofman e arredi per la casa di Josef Gočár e Jindřich Halabala. La collezione è stata sviluppata in stretta collaborazione con il Museo d’Arte Decorativa di Praga, a cui appartengono gli originali oggi esposti presso la Casa della Madonna Nera.
Repliche di un servizio da caffè di Pavel Janák (1911). ©Modernista.
La collezione di Modernista non è però limitata alla parentesi del Cubismo: include anche pezzi degli anni ’30 e ’60 in cui i designer hanno saputo perpetuare alcuni aspetti fondamentali dell’identità e dei principi sviluppati delle avanguardie di inizio secolo.
Repliche della poltrona in tubolare d’acciaio K106 realizzate a partire da originali degli anni ’30. ©Modernista.
Oltre alla forte attenzione per la dimensione storica, c’è la volontà di promuovere il design ceco del XX secolo come un design ancora attuale. Molti dei pezzi della collezione hanno trovato spazio all’interno di allestimenti contemporanei, sia in contesti come hotel e ristoranti, sia all’interno di case private. Le superfici piane e prive di decorazioni, le geometrie accentuate e i tessuti dai colori accesi rendono questi pezzi storici perfettamente fruibili accanto alle loro controparti contemporanee, portando fino ai nostri giorni un tocco di storia e una sensibilità artistica davvero unica nel suo genere.
Repliche della poltrona TU di Jindrîc Halabala (1935) e tavolo e sedie in tubolare d’acciaio anni ‘30 all’interno di una soluzione di arredo contemporanea. ©Modernista.
Per tutte le info su Modernista – modernista.cz
Per tutte le info sul Museo del Cubismo Ceco – czkubismus.cz
Nell’immagine di copertina, una sedia di Pavel Janák (1911) decora gli interni realizzati dagli architetti Barbora Hora e Jan Veisser. Crediti fotografici: BoysPlayNice.