Il gioco delle sedie

Da tanto, troppo tempo, il mondo dell’industria e dell’artigianato italiano lamenta un grave scollamento tra i percorsi di formazione scolastica e le competenze pratiche di ogni singolo mestiere. Colpisce quindi scoprire nel cuore dell’Austria una realtà come amm (architektInnen machen möbel), vero e proprio studio dedicato al design dei complimenti d’arredo e all’architettura inserito a pieno titolo in un’Università, e nello specifico in quella di Graz.

Alla guida vi sono Judith Augustinovič e Rainer Eberl, ma i veri protagonisti sono gli studenti della Technische Universität che grazie a un approccio estremamente “pratico” hanno la possibilità imparare a progettare e un prototipo di seduta in legno: dall’apprendimento delle tecniche alla loro applicazione, fino a realizzare un oggetto che si collochi armonicamente nello spazio e che abbia le caratteristiche adeguate per essere prodotto su vasta scala.

Foto di gruppo di amm, Judith Augustinovič e Rainer Eberl con gli studenti dell’Università di Graz
amm studio
E allora il catalogo di amm si sviluppa a seconda dei migliori risultati che emergono da ciascuna classe di studio: un concetto formativo unico in Europa, e come dichiarano i fondatori, unico “forse in tutto il mondo”. Judith e Rainer, quando incontrano gli studenti, li invitano a guardare e a toccare, ad annusare e a sperimentare, senza mai dimenticare da un lato che l’alto artigianato è un bisogno fondamentale di una società che desidera la bellezza, e dall’altro che ogni oggetto deve essere pensato anche tenendo presenti le sue potenzialità di mercato.

Se immaginate che i risultati del lavoro di questi studenti siano mediocri, da sostenere solo come gesto di incoraggiamento, vi sbagliate di grosso, e lo dimostra la prima collezione presentata a un pubblico internazionale durante lo scorso SaloneSatellite. Forme accattivanti, qualità artigianale, uso di legni regionali e sostenibili, idee lontane dalle convenzioni noiose stanno infatti alla base di sedute che nulla hanno da invidiare a quelle proposte da più importanti designer. Ecco a voi, allora, una carrellata di esempi.

HIAS design Matthias Hierzer per amm, ph. © amm | otto kaltner, 2019
sedia impilabile hias
Hias è il progetto di Matthias Hierzer: una sedia pieghevole, impilabile, facilmente trasportabile e adatta per l’interno sia per l’esterno. Il suo sedile molto basso, realizzato in corda, invita a rilassarsi in modo casual e comodo, mentre la struttura è in legno massello di noce. Hias nel 2018 si è aggiudicata l’Austrian Interior Design Award nella categoria Product Design.

OTTO design Otto Kaltner per amm, ph. © amm | otto kaltner, 2019
poltroncina legno
Otto Kaltner si è invece dedicato a una poltroncina che ha chiamato Otto: la struttura del telaio in legno massello di noce o prugna ha forme geometriche con angoli molto accentuati, che contrastano con i fitti e doppi nastri di pelle, i quali vanno a costituire sia la comoda seduta sia lo schienale, adattandosi al corpo e generando un interessante gioco di intrecci nel punto in cui si incontrano.

KARLI design Lukas Maier per amm, ph. © amm | otto kaltner, 2019
poltroncina karli
Il telaio in legno di noce di Karli, sedia disegnata da Lukas Maier, è simile a quello di Otto, ma non sfugge a un’osservazione anche distratta la leggerezza conferita dallo schienale imbottito ma sospeso, agganciato unicamente ai braccioli. La realizzazione di Karli si avvantaggia delle tecniche artigianali tradizionali di alta qualità, sia per la struttura sia per i cuscini imbottiti, e anche per questo nel 2019 si è meritata l’Anna-Lülja Praun Furniture Award.

LARA, design Laura Commere per amm, ph. © amm | otto kaltner, 2019
sedia lara

LAURIN, design Laurenz Neuhauser per amm, ph. © amm | otto kaltner, 2019
sedia a dondolo design
Laura Commere firma Lara, una sedia essenziale, massiccia ed elegante, nella quale le superfici compatte del sedile e dello schienale toccano la struttura verticale – il tutto in rovere massiccio – in soli due punti per lato, creando un effetto di semplice equilibrio; e ancora di equilibrio si parla a proposito di Laurin di Laurenz Neuhauser che propone una sedia a dondolo salvaspazio con cuscini rivestiti in morbido e accogliente Loden (premiata con l’Anna-Lülja Praun Furniture Award nel 2019).

FRIDA, design Julia Fröhlich per amm, ph. © amm | otto kaltner, 2019
sedia legno frida

JOSEF (prototipo), design Robert Papon per amm, ph. © amm | otto kaltner, 2019
sedia legno schienale tavolino
Ancora legno massello per Frida di Julia Fröhlich e Josef di Robert Papon: la prima gioca sull’inganno ottico, perché vista di profilo sembra una sedia dalla struttura consueta, mentre se ci si pone da un altro punto di vista sorprende il rapporto tra gli elementi verticali e lo schienale, il quale sembra arretrare in modo da consentire di sedersi “all’incontrario”. Josef invece perde i braccioli, di cui rimangono dei moncherini che però – sorpresa! – assolvono a una funzione ben precisa: basta reclinarli e si ottiene un tavolino, o ancora un gradino per una scaletta, o un vassoio.

KENT, design Quentin Paillat per amm, ph. © amm | otto kaltner, 2019
sedia avvolgente blu design
Infine, non resta che riposarsi adagiandosi in una sorta di guscio avvolgente: Kent di Quentin Paillat è sostenuta da gambe sottili ed eleganti, mentre il rivestimento della scocca, dalla complessa geometria, si fonde con i delicati profili di legno in un gioco di contrasti e armonie. Questi e altri progetti di sedute, ideate da aspiranti design di Graz, sono pubblicati sul sito amm.studio.

Nell’immagine di copertina, HIAS design Matthias Hierzer per amm, ph. © amm | otto kaltner, 2019

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