La sua formazione è lontana dal mondo del design – sta concludendo gli studi in Ingegneria Aerospaziale – ma l’ispirazione certo non gli manca. Natale Li Vecchi, come ci racconta in questa intervista, ha già vinto numerosi premi di design e tra i suoi ultimi progetti vi è Boero, una lampada da tavolo prodotta con materiali plastici biodegradabili e 100% made in Italy.
La forma si basa su un perfetto equilibrio geometrico, al fine sia di ottimizzare i processi di realizzazione sia di aumentare la qualità del prodotto finito; qualità esaltata anche dai pazienti processi di levigatura manuale che seguono e completano le componenti uscite dalla stampante 3D.
L’ispirazione per disegnare Boero affonda le radici nel mondo contadino, e in particolare nel recipiente usato per contenere l’acqua per le galline, e sempre al contesto rurale rimanda il nome: in olandese Boer significa appunto contadino. La semplicità dell’oggetto si arricchisce però di un manico rotante (gira di 180°) e di un cavo elettrico da ben 3 metri rivestito in cotone e lino, lunghezza che consente alla lampada di essere collocata pressoché ovunque e spostata con estrema facilità.
Raccontami qualcosa del tuo passato: quando hai deciso che avresti voluto dedicarti al design?
Devo dire che la scelta di fare il designer non è stata particolarmente immediata. Forse è successo quasi per caso, quando ho deciso che volevo mettermi in gioco provando a partecipare ad alcuni contest di product design, soprattutto a quelli finalizzati alla produzione del prodotto progettato.
All’inizio di gennaio del 2014 ho vinto il primo contest internazionale che mi ha permesso di produrre il tavolo Argo per Formabilio, nell’estate dello stesso anno ho vinto un secondo contest internazionale col progetto di sgabello Modì, diventato poi prodotto sempre per la stessa start up.
Con Formabilio ho partecipato anche a due edizioni del Fuorisalone di Milano. Grazie invece ad un concorso indetto da Diemmebi ho esposto una mia variante dello schienale della seduta S’Mesh alla Fondazione Achille Castiglioni di Milano. Oggi mi sto dedicando con maggiore interesse all’autoproduzione e di recente ho riaperto dei contatti con alcune aziende del settore.
Quali sono i tuoi progetti autoprodotti?
La lampada Boero è il mio primo progetto serio di autoproduzione e per questo motivo, a dire il vero, non so se ho il desiderio di vederla prodotta da qualche azienda, nonostante stia attirando molta attenzione. La sua gestazione non è stata semplice ed è un progetto a cui tengo veramente tanto. La considero mia.
Boero impiega una tecnica di produzione che si avvale da un lato di strumenti moderni e dall’altro della pratica artigianale. Credi che questo binomio sia fondamentale nella produzione di oggetti di design?
Sì, lo credo assolutamente. Viviamo in un periodo in cui la tecnologia ci permette di accorciare i tempi e fare cose eccezionali, allo stesso tempo però c’è bisogno di artigianalità, di attenzione e dedizione. Per questo penso che si possano legare benissimo (in gran parte dei casi) tecnologia e modernità col saper fare tradizionale.
Quali sono le tue aspirazioni per il prossimo futuro?
Sicuramente vorrei concentrarmi maggiormente sull’autoproduzione; probabilmente il nuovo anno dovrebbe portare un altro paio di novità in questo senso. In più mi piacerebbe trovare qualcuno che produca Argo e Modì, nonché altri progetti che tengo ancora nel cassetto.
La lampada Boero può essere acquistata, al prezzo di € 489, su debou.it