di Federica Mentasti.
Loiuse Laursen Bitsch è una giovane designer diplomatasi al VIA University College di Horsens, Danimarca. Specializzata in design del mobile, dal 2017 partecipa a numerose fiere e concorsi nazionali e internazionali. L’abbiamo conosciuta in occasione della Design Week di Milano 2019, dove ha presentato la sua seduta Lean.
Il progetto faceva parte di TalkTaboos, un’iniziativa volta a presentare oggetti di design ispirati a temi di cui non si parla mai in pubblico – taboo per l’appunto. Nel caso di Lean, il taboo era la depressione. Il design di Louise infatti si confronta con temi strettamente legati alle emozioni umane e cerca risposte nell’uso di forme e materiali che vogliono promuovere una migliore connessione con i nostri sensi. In seguito a un riscontro positivo alla Design Week 2019, abbiamo approfittato per farle qualche domanda.
La seduta Lean
Nel tuo lavoro dimostri una forte sensibilità per le superfici e per gli aspetti tattili del design. Come li integri nel tuo processo creativo e nel prodotto finito?
Per me è molto intuitivo lavorare con forme, materiali e superfici tattili: generano un’emozione in chi le usa. È un principio che seguo fedelmente in tutto il mio lavoro. Il modo in cui i sensi ci influenzano in maniera positiva è per me sia una fonte di ispirazione sia una curiosità senza fine. Mi piace elaborare le forme con le mani e capire così, tramite contatto diretto, le possibilità del materiale e delle forme.
Schizzi e modellini preparatori
Alcune delle tue creazioni si confrontano con temi delicati come la depressione e l’autismo. In che modo credi sia possibile mitigare difficoltà mentali di questo genere tramite il design?
Ho sempre amato progettare pensando alle necessità delle persone. In una società rapida e piena di aspettative come la nostra, penso sia importante rallentare e godersi il momento presente. Io creo oggetti e mobili che aiutano in maniera intuitiva a prendersi un momento di pausa e appagamento attraverso stimoli tattili e forme ispirate alla natura.
Le persone con difficoltà psicologiche hanno ancora più bisogno di stimoli che diano loro conforto. Penso che il mio dovere come designer sia di esplorare le necessità delle persone, e in particolare di coloro che non possono esprimerle. Nelle mie creazioni destinate a loro, credo che sia possibile promuovere un migliore benessere includendo elementi estetici e naturali. Ispirandosi alla natura, nella quale tutti possiamo immedesimarci, si possono realizzare prodotti duraturi che contribuiscono a creare un senso di armonia.
La seduta Lean esposta alla Milano Design Week 2019 nel contesto del progetto Talk Taboos
Hai partecipato a molte fiere e concorsi in Danimarca e l’anno scorso hai presentato il tuo lavoro anche a Milano. C’è qualcosa in particolare che ti ha colpita dell’approccio italiano al design?
Sono stata davvero onorata di esporre a Milano nel 2019: è un luogo ricco di artigianato e tradizioni. Del design italiano mi ha davvero affascinata l’uso di materiali grezzi nell’arredamento e nell’oggettistica. Inoltre mi ha meravigliata la sensibilità per i prodotti realizzati a mano, e il fatto che ci sia una storia dietro la scelta dei materiali e delle tecniche di produzione. Si sente proprio il design italiano, non solo nell’apprezzamento della tradizione ma anche nell’approccio sperimentale. Nel design bisogna osare e c’è sempre qualcosa da cui possiamo imparare. Specialmente nel design italiano!
Dettagli della seduta Niveau
E in futuro? C’è qualche concetto particolare che ti piacerebbe esplorare? O senti magari che ci sono tematiche che meriterebbero più attenzione nel mondo del design?
Da parte mia, sarò sempre interessata a realizzare prodotti che rendano la vita migliore. Al giorno d’oggi, per il bene dell’ambiente, è più importante che mai considerare davvero la necessità un nuovo prodotto nelle nostre vite. Per questo mi interessa trovare il modo di includere nel mio design sia la tradizione che la semplicità, così che i prodotti possano durare. Di certo lavorerò di più sul tema della sostenibilità ambientale. Inoltre sento proprio il bisogno di offrire soluzioni più estetiche alle persone che hanno problemi.
Per maggiori info e dettagli sui lavori della designer – louisebitsch
Louise Bitsch all’opera sulla seduta Niveau