di Marta Santacatterina.
Un architetto e interior designer e un artista visivo sono i due protagonisti del marchio di design SA13. Silvia Montemitro ha infatti studiato architettura presso lo Iuav, per poi spostare il suo interesse e la sua professione nel mondo del retail, inizialmente come interior design e poi come project manager.
Oggi lavora in un’azienda fashion italiana come Pm e si dedica a SA13 nei weekend, la sera e in ogni momento libero. Antonio Guiotto si è diplomato all’Accademia delle Belle Arti di Venezia. Tutt’oggi continua la sua ricerca artistica, portando avanti il progetto a tempo pieno, anche se per anni si è occupato di consulenza e direzione creativa per aziende.
Insieme – accomunati dalle iniziali dei nomi e dal numero 13, a cui sono molto legati per motivi sentimentali – si stanno dedicando a una piccola e variegata produzione di oggetti per la casa tra cui dei piatti realizzati da artigiani esperti del distretto della ceramica di Nove (Vicenza); dei poster stampati su carta e di alta qualità, concepiti come se fossero opere d’arte; di edizioni limitate che comprendono fotografie, sculture, complementi d’arredo e installazioni. Infine producono qualche oggetto polifunzionale divertente, originale, quasi scultoreo.
Oggi raccontano per “La casa in ordine” la loro esperienza, il loro modo di lavorare insieme e le ispirazioni che stanno alla base di SA13.
Silvia e Antonio, come riuscite a sposare le vostre competenze?
Silvia ha una competenza più organizzativa, pratica, si occupa della progettazione degli shooting fotografici e delle campagne; Antonio è più concentrato sul processo creativo e di prototipia, ma insieme seguiamo l’aspetto progettuale, come tutta la fase di lavorazione. Tendiamo a fare tutto, dall’oggetto alle foto e ai video.
Irriverente è forse la parola chiave delle vostre produzioni, che spaziano dalle ceramiche ai poster. Come mai tutta questa ironia?
Perché così siamo noi, e i nostri prodotti sono come dei vestiti, ci presentano al mondo con i nostri sogni, le nostre paure, le nostre speranze. Ci piace proporci con ironia perché l’ironia ha segnato il nostro incontro, la nostra strada insieme e la voglia di dare vita a SA13.
Piatti della serie Fucking Old Style
Last Tango in Paris
E perché avete scelto di dedicarvi ad articoli così differenti tra loro sia nella tecnica sia nei materiali?
Abbiamo iniziato dal piccolo perché non avevamo un trascorso nel mondo del design, quindi ci siamo entrati in punta di piedi, con un po’ di timore e il massimo rispetto per questo mestiere. Oggi stiamo crescendo, stiamo sperimentando parallelamente tecnica, materiali, creatività. Non ci definiamo dei designer ma piuttosto due “scienziati pazzi” che mettono insieme idee nel loro studio/laboratorio per raccontare storie.
You are not heretree in the sky, stampa Lambda su alluminio, edizione limitata
I need a window, stampa Lambda su alluminio, edizione limitata
Qual è il vostro rapporto con gli artigiani che realizzano alcuni dei vostri prodotti? Quanto è importante il made in Italy per voi?
Impariamo, impariamo e impariamo. Gli artigiani, gli imprenditori, gli operai con cui ci interfacciamo hanno un bagaglio di conoscenze enorme da trasmetterci. Bisogna solo stare in silenzio e ascoltare, di nuovo in punta di piedi e con il massimo rispetto. Il made in Italy è una risorsa, grande. Non serve dire altro.
Piatti in ceramica della serie Animal solids
E per quanto riguarda l’autoproduzione? Avete un’officina dove realizzate da soli alcuni oggetti?
Sì, abbiamo uno studio, con sala posa e laboratorio/officina. È fondamentale. Da lì parte tutto. Molti dei nostri oggetti vengono concretamente realizzati nell’officina. Antonio sapeva già saldare, lavorare il legno, la ceramica, il cemento e continuiamo a investire sulla strumentazione per aumentare sempre di più le competenze e le possibilità di sperimentazione.
Mi descrivete il vostro progetto più recente?
L’ultimo progetto è True Light(?): si tratta di una serie di portacandele e il nome gioca sul doppio significato della parola “light”, che in inglese si riferisce sia alla luminosità sia al peso. Perché dovrei usare un oggetto in polistirolo? Il nome del prodotto è allo stesso tempo un’affermazione e una domanda. A cosa si riferisce l’affermazione? Forse al peso? A cosa si riferisce la domanda? Forse al tipo di luce? Si rimane con il dubbio fino a quando non si decide di sollevarlo.
True Light(?)
Silvia e Antonio di SA13
Tutte le creazioni di SA13 sono acquistabili tramite il loro shop. I piatti in ceramica sono in vendita a partire da € 26, i poster costano € 20, i portacandele True Light(?) € 35.
Per informazioni: sa13design@gmail.com
Nell’immagine di copertina, piatti della serie Pinocchio.