di Marta Santacatterina.
Il paralume è un palcoscenico teatrale, e ciascuno può farvi salire sopra i suoi personaggi preferiti, quelli che custodiranno la luce incastonandosi sulla superficie del lampadario e che si trasformeranno in ombre proiettate sulle pareti dell’ambiente. Protagonisti della collezione sono ballerine sulle punte, astronauti, figurine femminili, ma anche una nave incagliata e una splendida dimora.
Le Land Lamps sono nate da un’idea di Leonardo Fortino, designer classe 1986 che da Crotone si è trasferito prima a Roma, dove si è laureato in Disegno Industriale e ha aperto il suo studio, e più di recente a Milano, dove collabora con studi e aziende di architettura, come CAR-MET, della quale ha assunto il ruolo di direttore artistico.
Come ti è venuto in mente di progettare delle lampade quasi “animate”, in grado di raccontare storie come affermi tu stesso nella presentazione?
L’idea nasce dall’utilizzo della tecnologia di stampa 3D, dai suoi molteplici e possibili impieghi, dalla sua peculiare efficacia nelle diverse fasi di produzione. In questo caso, la stampa 3D è stata utilizzata come “tecnologia di personalizzazione”: l’intento è quello di realizzare una collezione di lampade personalizzabili.
Ho inteso quindi il paralume come una scenografia vuota, pronta per essere riempita con qualsiasi soggetto o storia da raccontare, e che faccia da supporto all’espressione e alla creatività di chiunque desideri un oggetto fatto su misura e che sia parte del proprio vissuto. Siamo abituati a raccontare storie tramite oggetti o persone che in qualche modo hanno fatto parte della nostra vita; ci affezioniamo, li carichiamo di significati simbolici, creiamo un’identità, a volte anche differente dall’utilizzo e dalla forma stessa.
Ognuno di noi possiede un oggetto da cui non si staccherebbe mai, per il significato, l’affetto o il ricordo. Le Land Lamps invece, si contrappongono a quest’idea; con un percorso a ritroso, esse possono rappresentare il mezzo attraverso il quale l’idea si materializza in un oggetto personale, unico ed evocativo.
Le tue lampade si caratterizzano, oltre che per una forte presenza estetica, per una spiccata ironia: come scegli i personaggi che le accompagnano? Ci sono dei riferimenti a persone reali o a momenti vissuti direttamente?
Sono persone reali e momenti vissuti: ho iniziato questa collezione partendo dalla mia storia.
Le Land Lamps innescano una spontanea riflessione tra il ruolo della luce e quello dell’ombra, tanto che a prima vista richiamano l’antica arte della silhouette o delle ombre cinesi. Giusto?
La luce, come l‘ombra, disegna sagome e chiaroscuri. Disegnare la luce è un po’ come disegnare anche la sua ombra. In alcuni casi, osservando una serie di lampade sovrapposte e sfalsate, mi sono accorto di come l’ombra, proiettata sulle pareti, fosse lo strumento che lega e unisce i singoli elementi, i quali insieme sono capaci di dare vita a un vero e proprio racconto e a un gioco – di ombre appunto – inaspettato.
Le lampade sono state prodotte o sono ancora a livello di concept?
Non sono attualmente prodotte da un’azienda perché alla base della collezione c’è l’esigenza della “personalizzazione”, privata e intima. Ne realizzo però alcune per progetti personali e per richieste specifiche, mediante Fab-Lab, service locali e terzisti.
Oltre a svolgere la professione di designer, ti occupi anche della direzione artistica per CAR-MET, per la quale hai proposto la collezione Estensione. Ci racconti come sta andando questa collaborazione?
La collaborazione nacque per volontà e passione di Laura e Simone Tramonti, titolari dell’azienda: ci siamo conosciuti quasi per caso e da allora, dopo un lungo dialogo, scambi di visioni, idee e intenti, abbiamo deciso di realizzare Estensioni. La prima collezione ha riscosso un apprezzabile successo e, a distanza di un anno, continuiamo a raccogliere risultati stimolanti e in crescente divenire, anche grazie alla collaborazione dei miei colleghi designer che hanno contribuito alla realizzazione del progetto.
Siamo molto soddisfatti di questo primo step che ha permesso all’azienda CAR-MET di evolversi in più direzioni, offrendo altre tipologie di prodotto, affacciandosi al mondo del design e del complemento. Siamo pronti per ripartire con nuove collaborazioni e nuovi oggetti. Mi piacerebbe poter raccontare di più sulle evoluzioni in corso, e vi anticipo che a breve ci saranno grandi novità!
Tu hai iniziato a lavorare con l’autoproduzione realizzando la serie SpigoliVivi, poi hai ricevuto commissioni da importanti aziende. Secondo te l’autoproduzione è realizzabile in Italia? E come è avvenuto quest’importante passaggio che molti designer hanno difficoltà a compiere?
Credo che l’autoproduzione sia soprattutto uno step fondamentale per ogni giovane designer intenzionato ad affacciarsi sul mondo produttivo delle grandi aziende. Per me è iniziata così: durante il periodo formativo e subito dopo con SpigoliVivi, esperienze che mi hanno insegnato quanto sia importante non solo l’“appeal” dell’oggetto, ma anche l’intero iter progettuale e gestionale, per garantire la buona riuscita del prodotto.
Nonostante l’argomento “autoproduzione” sia molto complesso e delicato, credo che in Italia ci sia tanto spazio e interesse per tutto ciò, ma che sia ancora molto difficile occuparsi di autoproduzioni a causa dei numerosi limiti di gestione e realizzazione delle opere.
I progetti di Leonardo Fortino possono essere consultati sul sito leonardofortino.com. Tramite il modulo contatti si possono chiedere al designer progetti personalizzati e preventivi relativi alle Land lamps.
Leonardo Fortino.
Tutte le immagini del servizio si riferiscono alle Land Lamps di Leonardo Fortino.