di Marta Santacatterina.
A Bologna l’autunno comincia sotto il segno di Cersaie: numerose le edizioni della fiera dedicata alla ceramica e all’arredobagno che da cinque anni ha anche un volto urbano e trendy, quello del design. La manifestazione Bologna Design Week, curata da Enrico Maria Pastorello ed Elena Vai cresce di anno in anno, tanto da portarli a dichiarare: “abbiamo visto nascere realtà creative che si sono presentate a BDW con un progetto specifico, pensato ad hoc per la design week, senza la quale tanta di questa creatività non si sarebbe espressa e molti eventi non si sarebbero realizzati”.
A sinistra, ritratto di Elena Vai, foto di Giulio Cassanelli. A destra, ritratto di Enrico Pastorello, foto di Federica Conti
Dal ricco calendario di mostre, workshop, eventi, abbiamo scelto alcuni appuntamenti da non perdere, soprattutto se amate il design più sperimentale e più giovane, senza dimenticare i fondamentali alla base della disciplina. E tra i fondamentali indiscutibili, BDW 2019 accende i riflettori – e non è certo la sola, visto che quest’anno ricorre proprio il centenario della fondazione – sul Bauhaus: l’Ordine degli Architetti di Bologna e il Goethe Zentrum di Bologna, in collaborazione con il Goethe Institut Italia, sono gli organizzatori della mostra Architettura Bauhaus del fotografo tedesco Hans Engels allestita nel Goethe Zentrum di Bologna fino all’8 ottobre: gli scatti ripercorrono i progetti architettonici di maestri e allievi del Bauhaus dalla fondazione della scuola a Weimar nel 1919 alla sua chiusura a Berlino nel 1933.
Il Padiglione de l’Esprit Nouveau, foto di Matteo Monti
Un altro Maestro a cui BDW 2019 rende omaggio è Le Corbusier. Del resto proprio vicino al quartiere fieristico esiste il Padiglione de l’Esprit Nouveau, esatto duplicato del modello abitativo temporaneo concepito da Le Corbusier nel 1925 a Parigi e ricostruito fedelmente a Bologna nel 1977 su iniziativa di Giuliano Gresleri e Josè Oubrerie. Lo spazio ricco di suggestione ospita Esprit Nouveau: le nouvel esprit des couleurs selon Le Corbusier, promossa – con la partecipazione di altre importanti realtà industriali – da Gigacer, azienda faentina che ha innovato la tecnologia produttiva industriale coniugandola con la vocazione artigianale e artistica applicata ai materiali ceramici del territorio. Lo scopo è riflettere sul senso del colore in Le Corbusier, e non mancheranno gli incontri con maestri contemporanei fra i quali Florence Cosnefroy e Giuliano Gresleri.
Tra le proposte più innovative della BDW vi è Alkemia di Digital Detox Design, progetto curato da Alessio Conti e allestito alla galleria Adiacenze. L’obiettivo è depurarsi dal sovraccarico informativo causato dall’uso costante dello smartphone attraverso il design, che può rispondere “alla nostra esigenza più profonda: essere umani”. Oggetti e complementi d’arredo, tanto quanto l’uso dei materiali e la scelta dei colori, possono creare “spazi in cui respirare e poter interagire con la materia e le persone” e il fil rouge scelto per la BDW è quello dell’alchimia, la quale nel mondo contemporaneo può essere riletta, oltre che come trasformazione dei materiali, anche come una “trasmutazione che riguarda soprattuto le idee che grazie all’ingegno divengono prodotti concepiti per soddisfare le esigenze pratiche ed estetiche”.
Una veduta dello Spazio B5, foto di Michele Levis
La contaminazione tra designer italiani e internazionali è il focus di All Around Design, visitabile allo Spazio B5, un’ex galleria d’arte nel cuore di Bologna che dal 2018 Lorena Zuñiga Aguilera (che è anche curatrice dell’evento organizzato per la settimana del design), Romano Venturi e Michele Levis hanno convertito in uno store e in uno studio professionale destinato alla realizzazione di progetti di architettura, design, arte e fotografia.
Design Catalina Zarhi, opera esposta a All Around Design, Spazio B5
Design Catalina Zarhi, opera esposta a All Around Design, Spazio B5
Design Kanz Architetti, opera esposta a All Around Design, Spazio B5
La BDW dà però voce anche ai designer emergenti, tutti da scoprire: tre di questi – Pietro Baruzzi, Alice Donferri Mitelli ed Edoardo Ferrari – hanno ideato un nuovo format chiamato BDW Market che consente ai più giovani creativi di presentare al pubblico (e di vendere) il proprio lavoro negli spazi della Scuderia, future food urban coolab.
A Bologna si prepara inoltre La tavola delle meraviglie: quella tavola che dev’essere perfetta per il giorno delle nozze. L’Atelier Lorella Rita Cavallo Spose ha affidato all’art director Sandra Faggiano (ve l’abbiamo già presentata su “La casa in ordine”) la cura del progetto che ha come Leit Motiv le nuvole, rappresentazione delle idee dei designer e che “saranno sospese sulle loro creazioni ‘in tavola’, regalando suggestione e magia alla location tra idee, parole, progetti e sogni raccontati ai visitatori”. Mise-en-place, decorazioni, sedute, lampade: non manca niente per la festa più importante che non può mai prescindere dall’arte, dal design e dalla contaminazione di linguaggi e materie.
Università e istituti di formazione cittadini vedono nella Bologna Design Week un’occasione unica per implementare i corsi di studi con esperienze dirette destinate agli studenti. Ecco allora che il Dipartimento di Architettura organizza Exhibit Lab: Designing future designers, una mostra che presenta prototipi, tavole, video dei progetti, esito dei laboratori di progettazione dei corsi in Design del prodotto industriale e Advanced Design, affiancandola con un’ulteriore raccolta di progetti e tesi intitolata This is not Architecture. L’Accademia di Belle Arti di Bologna presenta invece i lavori degli allievi del Corso di Laurea in Design del Prodotto svolti durante i laboratori sul tema “nuovi oggetti per i malati oncologici”, con Il design di ANT: il design che giova alla salute, la persona al centro. E chissà che l’inaugurazione del nuovo spazio incubatore di design, arte e complemento Off Gallery Grand Opening, possa presto diventare la casa di tutti questi aspiranti designer.
SYNTHETIC REDUNDANCY di Giovanni Checchia (Tesi di Laurea), esposto a This is not Architecture
Un progetto esposto nella mostra Exhibit Lab: Designing future designers
Non possiamo infine non accennare alle tante ibridazioni tra design, aziende e prestigiosi musei bolognesi, oltre che con i suoi portici e palazzi. Solo per fare qualche esempio, #Lightech / Desound – By IBL allestisce un percorso immersivo che parte dai caratteristici portici esterni e prosegue all’interno di uno dei più antichi palazzi di Bologna; Matteuzzi Arredamenti & Lago occupa con eleganza la chiesa dei Santi Bartolomeo e Gaetano; mentre a Casa Morandi – atelier dove il pittore Giorgio Morandi ha vissuto e lavorato dal 1910 al 1964 – Zaid Kashef Alghata cura la mostra Morandi-esque con i lavori in stampa digitale e i modelli in 3D realizzati dagli studenti dell’Università del Barhain e ispirati ai dipinti dell’artista bolognese.
Un progetto per la mostra Morandi-esque
E questo è solo un assaggio della Bologna Design Week. Per seguire tutti gli eventi è stata predisposta un’app con mappa interattiva e calendario day by day delle iniziative che si può scaricare dal sito bolognadesignweek.com, a cui rimandiamo per tutte le altre informazioni.
Nell’immagine di copertina, Design Catalina Zarhi, opera esposta a All Around Design, Spazio B5