Continuiamo la nostra carrellata di interviste ai designer, tutti talenti scoperti da Source self-made design, con Jacqueline Harberink, ceramista e designer olandese specializzata in porcellana. “Il mio design è minimalista – spiega – e ispirato dalle forme organiche e dai motivi geometrici. Mi piace definire le mie creazioni timeless e non sono solo fatte per essere utilizzate, ma anche per trasmettere al tatto un’esperienza sensoriale diversa”.
Cosa ti ha spinto a partecipare a Source?
Ho scelto Source per dare più visibilità alle mie creazioni in Italia. Source promuove il self-made design che è esattamente quello che faccio. Oltre a questo durante la mostra si organizzano tanti workshop interessanti che sono ottimi momenti per espandere le tue relazioni, facilitare gli scambi di idee e cercare nuove ispirazioni.
Egg shell plates – forme leggere come un guscio d’uovo
Qual è la spinta che ti ha portato verso l’autoproduzione?
Per me le forme non vengono solo progettate prima, ma si materializzano durante il processo di creazione dalle mie mani. Non credo di poter fare diversamente perché sono estremamente libera nella creazione. In un secondo momento decido di fare pezzi unici o piccole serie.
Quali canali segui per far conoscere i tuoi prodotti. E dove si possono trovare?
Partecipo a mostre e fiere di design dove espongo e vendo le mie creazioni. Inoltre si possono trovare in negozi e ristoranti ma solo in Olanda, per ora. E infine direttamente online sul mio sito jharberink.com e per seguirmi cercate Jharberink Porcelain su Facebook, Instagram e Pinterest.
Collezione Moon
Ispirata dalle forme organiche, dalle strutture e dai motivi geometrici dei vari pianeti dell’universo, Harberink usa la tecnica della gomma lacca per creare motivi in porcellana dando ai suoi oggetti una sensazione tattile speciale. Le creazioni sono lucide e smaltate al loro interno, mentre all’esterno sono opache. Materiale: porcellana. Finiture: solo interno smaltato.
Collezione non-Transparency.
In un mondo dove condividiamo tutto, dai nostri sentimenti alle nostre esperienze, c’è ancora spazio per i nostri segreti? Nel progetto “(non)-transparency” Harberink nel forare i suoi oggetti per poi richiuderli vuole trasmettere un modo per mantenere i nostri piccoli segreti. La tecnica di riferimento è quella del “rice grain” risalente alla Cina del XIV secolo. Materiale: porcellana. Personalizzabile. Finiture: solo interno smaltato.
Jacqueline Harberink al lavoro.
Nella foto in copertina: collezione non-transparency. Tutte le foto sono di Francesco Cipriani.
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