A 50 anni dall’allunaggio, Motusorbitas – la prima personale del designer Alessandro Zambelli in scena durante la Milano Design Week – trasporta lo spettatore nello spazio e svela un universo di sculture satelliti in moto orbitale come corpi celesti. L’installazione-performance vuole indagare l’immensità del cosmo sperimentando un linguaggio che connetta l’astratto e l’ancestrale: la curiosità e il senso di scoperta che da sempre suscitano nell’uomo fascino e paura cerca riscontro in un alfabeto costituito da segnali luminosi, inviati nell’etere in attesa di risposta.
Gli oggetti si illuminano di luce lunare grazie alla presenza di speciali pannelli oled e attraverso congegni meccanici nascosti danzano nello spazio quasi in assenza di gravità; un continuo volteggiare su sé stessi a voler mostrare la propria inarrestabile e infinita forza vitale.
Questo, in sintesi, il concept della mostra: un appuntamento importante per scoprire e approfondire la progettualità del designer, ideatore tra l’altro della collezione Estetico Quotidiano per Seletti, sempre in bilico tra poetica visionaria e approccio rigoroso al progetto.
Per chi ancora non lo conoscesse, due parole in più sul suo percorso professionale: Alessandro si specializza in Disegno Industriale e Tecnica dei Materiali presso la Fondazione Cova di Milano e nel 2000 inizia la sua attività professionale. Dopo alcuni anni trascorsi a Milano, sceglie la campagna mantovana come luogo di professione e di vita: un territorio ricco di storia, di rimandi e suggestioni attraverso cui il suo lavoro si alimenta continuamente.
Motusorbitas trasporta lo spettatore nello spazio sperimentando un linguaggio tra l’astratto e l’ancestrale
La progettualità del designer sa parlare un linguaggio nuovo – immaginifico e reale al tempo stesso – mantenendo e riscoprendo il ricordo d’una memoria sedimentata: ne nascono “oggetti sensibili”, avvolti da una sottile ironia e capaci di racchiudere in sé una poetica forte, che rimanda a gesti molto semplici e a sensazioni a noi familiari; oggetti in grado di stabilire un dialogo con chi li sceglie, dando vita a narrazioni di volta in volta differenti, a tratti sorprendenti e inattese.
I progetti di Alessandro Zambelli sono produzioni industriali o sperimentazioni manuali: due tipologie differenti di approccio che confluiscono nella stessa filosofia progettuale, dove spesso una s’interseca all’altra e viceversa; numerosi i riconoscimenti che hanno ottenuto, tra cui l’European Consumer Choice 2011, NYIGF Award 2012, il Premio per l’Innovazione ADI 2014, l’Interior Innovation Award 2015 e il Premio dei Premi 2015, istituito dalla Presidenza della Repubblica Italiana. Con in suoi lavori, il designer ha esposto in Europa, Stati Uniti, Cina, Corea e Giappone.
Motusorbitas svela un universo di sculture satelliti in moto orbitale come corpi celesti
Per la realizzazione di Motusorbitas, fondamentale infine il supporto tecnologico di Applelec: l’azienda, con sede a Bradford in Gran Bretagna, è leader di settore per quanto riguarda la tecnologia LED e OLED, anche attraverso la realizzazione di progetti custom-made. Una tradizione ventennale che ha visto Applelec diventare partner di importanti brand e realtà britanniche, tra cui Mulberry, Jimmy Choo, Bloomingdales, il Design Museum di Londra e le Houses of Parliament del Regno Unito (con “New Dawn”, scultura innovativa ideata dell’artista Mary Branson).
Motusorbitas
Dove: Fuorisalone – Galleria Giovanni Bonelli – Via Luigi Porro Lambertenghi 6, Milano
Quando: 10-14 aprile ( 11-19 h)
Alessandro Zambelli in un ritratto ispirato al concept della performance-installazione immersiva da lui ideata per il Fuorisalone