di Marta Santacatterina.
Spesso degli oggetti di design osserviamo e analizziamo solo la forma, la loro resa estetica, il modo con cui si inseriscono nei nostri ambienti domestici e svolgono la loro funzione principale. Ma come ogni oggetto più o meno nobile, anche quelli di design sono fatti di materia, ed è una materia che va lavorata in un determinato modo per poter tradurre l’idea del designer in un prodotto finito.
Per approfondire il tema della lavorazione, in particolare del marmo, abbiamo posto alcune domande a due amici di lunga data Alessandro Mori e Tiziana Piccinini di EmmePi Design di Pietrasanta, già ospiti in passato nel nostro magazine – Geometrie di marmo e Emmepi Design – dove eravamo rimasti?
Fasi di lavorazione del centrotavola Bonaventura, Emmepi design
Per prima cosa, qualche parola sul territorio: Pietrasanta è votata al marmo fin dai tempi antichi. Come ha influenzato questa caratteristica della cittadina sulla vostra formazione e sul vostro lavoro?
Pietrasanta è una città con una forte tradizione della lavorazione del marmo, per cui è impossibile non venirne in qualche modo influenzati. Noi eravamo forse più “pronti” a essere coinvolti per via della nostra formazione e di conseguenza ci siamo voluti approcciare alla cosa in maniera più concreta. Il conoscere poi direttamente gli artigiani e avere la possibilità di entrare nei loro laboratori e assistere a certe lavorazioni ci ha portati a voler conoscere più a fondo il marmo per poter esprimere le nostre idee.
Fasi di lavorazione del centrotavola Bonaventura, Emmepi design
Descrivimi brevemente il processo di lavorazione che porta un blocco di marmo a diventare un oggetto di design.
Prima di tutto disegniamo e studiamo a tavolino l’oggetto, confrontandoci costantemente con gli artigiani che in questo caso ci aiutano a “correggere il tiro”, cioè ci dicono se è possibile realizzare quel tipo di forma a mano oppure no e ci consigliano il modo più semplice per portare a termine il progetto. Facciamo poi delle prove con il materiale di scarto che loro hanno in laboratorio. Dopo di che, deciso tutto, si prosegue con la selezione del materiale giusto, adatto a produrre l’oggetto sia dal punto di vista estetico che tecnico. Poi comincia la lavorazione vera e propria del pezzo di marmo, che infine viene rifinito.
Fasi di lavorazione di 33 giri, Emmepi design
Il marmo è un materiale nobile, ma ogni blocco è diverso dall’altro. Chi sceglie i blocchi da cui vengono ricavati gli oggetti? E in base a quali caratteristiche?
La scelta del materiale è molto importante perché una scelta sbagliata può compromettere il risultato finale dell’oggetto. Spesso selezioniamo insieme ai nostri artigiani quale blocco usare, anche per farci consigliare in base alle caratteristiche fisiche idonee al tipo di lavorazione che chiediamo (se è un materiale più secco o no, se è se più venato o no, ecc.). Poi ovviamente decidiamo in base alla resa estetica.
Fasi di lavorazione di Caio, Emmepi design
Il rapporto diretto con gli artigiani è fondamentale alla vostra impresa: con quanti artigiani collaborate? E che tipo di rapporto si è instaurato tra voi e loro?
Collaboriamo principalmente con due artigiani, uno dei quali è Claudio Palla dello storico laboratorio Palla di Pietrasanta. Ci siamo rivolti a due artigiani perché riusciamo così a ottenere da loro lavorazioni differenti, con utensili e macchine diverse: in particolare ci avvaliamo della competenza e dei consigli di Claudio Palla soprattutto per la rifinitura degli oggetti, anche mediante tecniche peculiari come le rigature, mentre nell’altro laboratorio facciamo realizzare soprattutto la tornitura dei nostri oggetti.
Il rapporto fra noi ormai è di completa fiducia e sintonia, e con Claudio anche di sincero affetto. Ci vediamo spesso e quindi non può essere che così!
Fasi di lavorazione di Caio, Emmepi design
Raccontami come mai hai scelto proprio il cappello di San Bonaventura come fonte di ispirazione del centrotavola.
Sinceramente non sono partita dal cappello di Bonaventura come concetto iniziale, ma mi trovavo a scarabocchiare qualcosa sul foglio per cercare delle forme che esprimessero l’idea di movimento e leggerezza che avevo in testa da dare al marmo. Disegnando, poi, sono arrivata a quella forma e mi sono detta: guarda un po’, sembra un cappello di un cardinale! E da lì è venuto fuori il nome… Si tratta di un vassoio da 10 kg che con un semplice tocco si muove con leggerezza.
Potete scoprire tutti i prodotti di EmmePi Design sul loro sito – emmepidesign.it
Tiziana Piccinini di EmmePi Design
Nell’immagine di copertina, Bonaventura, Emmepi design