Non è la prima volta che Andrea Brugnera, detto Bruga per gli amici (noi siamo amici vero?), appare nel nostro magazine, e oggi ritorna per raccontarci qualcosa in più sul design autoprodotto e sulle sue creazioni.
Di lui sappiamo che lavora come designer, vive per la progettazione ed è neo papà (questa è la vera notizia. Auguri da tutta la redazione!), ha una laurea in Botanica ma la passione lo ha deviato sul design di cui si occupa da oltre dodici anni. Qualche anno fa ha iniziato a realizzare per proprio conto alcuni dei progetti ed è così che si è trasformato in artigiano designer.
Noi ci siamo incontrati a settembre a Source, cosa ne pensi di questa manifestazione, utile per un designer autoprodotto?
Conosco Source dalla nascita, le prime due edizioni sono stato un felice visitatore, la terza e la quarta ho avuto l’onore di esporre ciò che disegno e autoproduco. La cosa più importante, al di là della visibilità, sono le relazioni che si formano con gli altri designer e gli organizzatori. Sono nate delle amicizie che possono fare solo che bene, sembra incredibile come si instauri un rapporto di collaborazione, quando sembrerebbe più naturale la competizione.
Cosa ti ha convinto a tentare l’autoproduzione?
Il coraggio che mi ha portato all’autoproduzione è soprattutto dato dall’estenuante fatica con cui si dialoga con le aziende. Negli anni ho sviluppato diversi progetti con le aziende, alcuni sono riusciti benissimo, altri non hanno avuto successo, ma altre volte è stata solo fatica sprecata. L’autoproduzione non vuole essere un rifugio da queste esperienze negative, come fosse sorta di hobby, ma autoproduzione significa concludere da soli le fasi che portano un progetto a diventare un prodotto finito, commercializzabile e acquistabile.
PLS specchio (disegno sopra e foto sotto) ispirato all’opera letteraria di Kandinsky, dal titolo “Punto, Linea e Superficie”. Il “punto” è il gancio di legno, la “linea” è la mensola e il “piano” è lo specchio. Lo specchio PLS vuole essere minimale nella forma ma funzionale con i suoi elementi: un gancio per l’asciugamano e un ripiano per il sapone o altri accessori per la bellezza personale.
Un oggetto che riflette ogni cosa, il libro di Kandinsky che rivoluzionò le teorie dell’Arte Moderna, la sintesi grafica di forme e funzioni (Andrea).
AMETISTA sono delle ciotole in cemento colorato tinta vino, ispirate alla leggenda mitologica di Ametista, una fanciulla di cui Bacco si era invaghito, che per sfuggire allo sgradito corteggiamento, si fece trasformare da Diana in un limpido cristallo. Arrabbiato, Bacco vi rovesciò il suo vino, conferendogli così il suo colore violetto, insieme al potere di proteggere dagli inebrianti effetti del vino chi indossasse la gemma. Da una leggenda mitologica di Bacco alla stampa 3d applicata al cemento, così nasce la ciotola Ametista.
Andrea Brugnera vive e lavora a Treviso e se volete saperne di piu – andreabrugnera.it