di Marta Santacatterina.
Prima della vista e del tatto, viene l’olfatto: il profumo del legno è intenso, resinoso e avvolge dentro e fuori il laboratorio di Nicola Tessari, un ingegnere elettronico stufo della vita frenetica del contesto industriale nel quale ha lavorato per 15 anni e che, senza alcuna tradizione familiare alle spalle e senza aver frequentato corsi di studio specialistici sulla lavorazione del legno, ha deciso di dedicarsi all’antica pratica della falegnameria, aprendo un atelier in un bosco sulle Prealpi vicentine.
Lo hanno spinto, come lui stesso dichiara, poche linee guida: “amore per le cose semplici, autenticità, natura”, ma fin dal primo sguardo, nel piccolo showroom dove ha esposto gli oggetti d’arredo e qualcuno dei suoi mobili, si intuisce subito che la pratica artigiana si sposa con un pensiero estremamente contemporaneo e con una forte attitudine verso il design.
Moe/bius #2 centrotavola in frassino
Vasi, ciotole e lampadari in carpino nero
Tutto quello che Nicola Tessari produce è fatto esclusivamente con legno massello – soprattutto castagno, acero, frassino, ciliegio – proveniente dalle montagne che circondano il luogo in cui lavora o al massimo – per alcune essenze – da boschi europei.
Al bando qualsiasi tipo di compensato o Mdf, mobili e oggetti torniti vengono ricavati da una materia locale in modo che il risultato conservi un legame ancestrale con l’ambiente dove è cresciuto l’albero e che trasmetta “un confortevole senso di familiarità, di relazione” sia all’artigiano che lavora il legno sia al destinatario finale che potrà percepirvi una sorta di spirito del bosco.
A sinistra, tavolo e scultura Le vent se lève. A destra, cassettiera Soluzione di continuità
Ogni singolo tronco è trattato con rispetto raro, che gli consente di ottenere effetti straordinari: l’iniziale progettazione, pensata sulla base di modalità assolutamente attuali, subisce infatti correzioni, aggiustamenti, cambi di rotta a seconda delle caratteristiche uniche del legno, della sua “personalità” come la definisce il designer, delle sue imprevedibili venature e dei nodi nascosti alla vista che emergono solo grazie a scalpelli, martelli, seghe e pialle abilmente maneggiate. Ne risultano pezzi unici che portano allo scoperto il cuore segreto degli alberi, prima impossibile da percepire per noi umani.
“Non posso permettermi di innamorarmi dei miei disegni, perché so che possono essere cambiati in ogni momento durante la lavorazione, se il legno lo richiede”, afferma Nicola, e alcuni oggetti dimostrano in modo evidente quest’approccio, come ad esempio i vasi che sembrano essere stati squarciati da una deflagrazione o i preziosi incastri fatti a mano e su misura per ogni singolo pezzo e nel quale si integrano armonicamente, senza disturbarne l’estetica.
Vasi (quello a sinistra è in gelso bianco)
Le forme sono sempre semplici, gli ornamenti ridotti ai minimi termini per lasciar parlare la funzione dell’oggetto o la particolare lavorazione, soprattutto nel caso delle realizzazioni più propriamente artistiche, in cui la funzione passa in secondo piano.
E la tecnica, anche laddove sembri apparentemente facile, è frutto di un complesso lavoro di tornitura e di paziente assottigliamento che consente all’artigiano-designer di ottenere addirittura, da una sezione di tronco, un lampadario dalle pareti sottilissime che, una volta acceso, distribuisce una luce calda in grado di attraversare le vene e la fibrosità della materia.
In primo piano Il messaggio è la bottiglia, serie di bottiglie tornite
Vasi, ciotole e lampadari in carpino nero
A sinistra, lampadario Don’t bang the drum in castagno. A destra, vasi e lampadario Let there bee light in acero montano
Nicola Tessari ha esposto i suoi oggetti presso BLoft in via Spalato (Isola Design District) durante il Fuorisalone 2018. Per informazioni sui suoi prodotti e per ricevere preventivi relativi agli oggetti o ai mobili, si può consultare il sito – nicolatessari.it.
Nicola Tessari
Nell’immagine di copertina, Moe/bius #1 centrotavola in frassino
Tutte le immagini del servizio sono di Larry Torresan