In genere quando si parla di design l’associazione è immediata: elementi di arredo (sedute, letti, tavoli) o, al massimo, ai suoi complementi (dalla lampada al vaso, passando da un appendiabiti), tutto il resto è altro: frullatore, caldaia, o più genericamente elettrodomestico. C’è una frase di Laura Traldi che riassume perfettamente tutto questo “l’equazione vero designer = disegnatore di mobili da noi è dura a morire”; ha ragione, come darle torto. Allora mi sono rivolta a chi di mestiere progetta o ha progettato elettrodomestici per chiedergli se è così inusuale occuparsi di qualcosa che non rientra nella categoria arredo. Lui è Samuel Codegoni, designer oltre che docente al Politecnico di Milano e ha progettato due fra le più belle cappe d’aspirazione per la cucina, commissionategli dalla marchigiana Faber.
È difficile progettare un elettrodomestico?
Potrei rispondere che la vera difficoltà è farlo bene. Fuori dalla banalità, la sfida è soddisfare i diversi attori e le diverse specifiche. Per disegnare un elettrodomestico occorre conoscere il contesto, la casa, e il suo mutare. Occorre considerare mercato, tendenze, tecnologia, tecnica, interfacce, user experience, etc. Il design per elettrodomestici genera insomma progetti molto completi. Inoltre la concorrenza è elevatissima, per cui occorre anche portare personalità e stile, per dare a ogni progetto una sua identità.
Cappa della collezione VEIL nella colorazione black.
Come è nata l’idea delle forme della cappe da te create?
In Faber abbiamo realizzato due progetti diversi. Il primo, che si chiama Veil (quella che si vede nelle foto, ndr), ha una stretta relazione con la tecnologia produttiva. L’obiettivo è stato quello di dare un’anima all’acciaio, plasmandolo. Il risultato è stato un foglio di acciaio morbido e sinuoso, che evoca e rivela un camino, e che appare sospeso come se fosse una quinta.
Per il modello Versus invece, l’obiettivo è stato quello di creare un oggetto che innovasse la user experience. Abbiamo quindi realizzato una cappa che rispondesse alla necessità contestuale di avere un elettrodomestico che a riposo non ingombrasse, e anzi quasi sparisse, e il desiderio di far corrispondere un’azione fisica ad una reazione prestazionale. Tirando verso di sé il pannello, la cappa si attiva: più si apre la cappa, più essa aspira. Chiudendola, si spegne. L’interazione è fisica, immediata e il feedback è univoco.
È stato difficile lavorare l’acciaio come materiale?
Nel caso di Veil è stato molto interessante lavorare allo sviluppo assieme alla divisione R&D di Faber, finché non è stata individuata una modalità produttiva che permettesse di realizzare questa forma senza dover ricorrere a stampi “automobilistici”. La difficoltà, comunque, è parte integrante dell’innovazione. Senza difficoltà si replica semplicemente ciò che si conosce.
Cappa della collezione VEIL a effetto cemento.
Credi sia un mercato fertile per i designer il mondo degli elettrodomestici?
Assolutamente sì. Soprattutto per i designer che interpretano la professione cercando di collaborare con la realtà aziendale in maniera profonda e che approcciano i progetti in maniera completa. Credo che le aziende debbano muoversi su due piani diversi: da un lato consolidare rapporti con designer con i quali si trovano in sintonia, dall’altro sperimentarne di nuovi per poter crescere e per ricevere stimoli sempre diversi.
Tu, ad esempio, come sei arrivato al mondo degli elettrodomestici?
La mia esperienza è strettamente collegata al design di oggetti che prevedono una prestazione tecnica e che da essa dipendono. Automobili e mezzi di trasporto, macchine agricole e per la manutenzione del verde, pitwall (i cosiddetti “muretti” dei box) per Moto GP e Formula1. Ma anche lampade, torri faro, generatori da cantiere e strumenti professionali. Fondamentalmente tutti questi progetti sono legati dal fatto che occorre progettare tenendo conto di vincoli molto forti, che esiste qualcosa da alimentare e, contemporaneamente, una prestazione da esaltare. Da qui, e dalla abitudine all’uso di acciai e plastiche, il passo verso questo settore. La cosa più difficile nel mondo degli elettrodomestici è realizzare progetti che siano certamente funzionali, efficaci, efficienti, ma soprattutto che siano belli agli occhi di chi li dovrà usare.
Samuel Codegoni
Nell’immagine di copertina, cappa della collezione Veil by Faber.