Riscaldare casa nelle stagioni più fredde significa mettere in conto nel bilancio familiare un costo che può variare sicuramente di anno in anno ma al quale non ci si può sottrarre. Oggi assistiamo, nel settore del riscaldamento domestico, a un ritorno al passato con l’utilizzo di stufe o caldaie, a legna o a pellets.
Apparecchi che in questi ultimi anni hanno fatto dei passi da gigante in termini di efficienza, sicurezza e design. Scordatevi il parallelepipedo anonimo piazzato alla meglio in un angolo della stanza, le stufe a pellets odierne sono dei veri e propri elementi d’arredo.
Come scegliere la stufa a pellet?
Bisogna innanzitutto considerare il volume dell’ambiente da riscaldare e le caratteristiche di isolamento della casa. Vale anche qui il discorso della dispersione del calore prodotta, quindi in un’abitazione datata e senza valide caratteristiche isolanti, andrà considerato un dimensionamento maggiore in termini di potenza calorica. E poi valutare l’accoppiamento a un impianto tradizionale o scegliere modelli ad acqua che, oltre a produrre acqua calda, possono allacciarsi all’impianto esistente dei caloriferi.
Nell’immagine sotto, stufa a pellet Club Hidromatic by MCZ – mcz.it
Come funzionano le stufe a pellet?
A guardarle da fuori le stufe a pellet, con i loro rivestimenti di tutti i tipi, dalla ceramica alla pietra ollare all’acciaio verniciato, non sono molto diverse dalle stufe a legna. In realtà al loro interno c’è tutto un meccanismo complesso e sicuro che brucia il pellet prendendolo direttamente da un serbatoio di capienza variabile al fabbisogno in maniera automatica. Quindi il calore prodotto dalla combustione viene ceduto all’ambiente attraverso delle ventole e sotto forma di aria calda. Alcuni modelli hanno però la possibilità di escludere la ventilazione e trasferire il calore per irraggiamento, risultando all’occorrenza molto silenziose durante il loro funzionamento.
Resa calorica di una stufa a pellet
Oggi hanno un rendimento termico molto elevato rispetto ai primi modelli del passato e le potenze in termini di resa calorica possono passare da 2,5kW a 25kW.
Per avere un’idea di massima rispetto a questi valori, basta pensare che per riscaldare un ambiente di circa 300 m3, quindi una superficie di 100m2 con soffitti alti 3m, è necessaria una resa calorica di circa 10kW. Quindi i modelli oggi in commercio permettono di arrivare a riscaldare senza problemi anche volumi superiori a 800 m3 con un’autonomia che varia dalle 6 alle 40 ore consecutive, con costi di esercizio davvero contenuti.
Nell’immagine sotto, stufa a pellet Megan idro by La Nordica Extraflame – lanordica-extraflame.com
Vantaggi
Sono efficienti, ad alto rendimento e non richiedono particolari o costose operazioni di manutenzione, garantendo risparmi che vanno dal 30 al 60% rispetto ad altri combustibili come il GPL o il Gasolio. Oggi l’utilizzo dell’elettronica e il controllo dell’apparecchio tramite microprocessori, le rende assolutamente sicure sia per chi le utilizza che per l’ambiente.
Infatti hanno emissioni di CO2 quasi nulle e il combustibile, il pellet appunto, può essere stoccato senza problemi di stagionatura. In più, le stufe a pellet rientrano negli incentivi previsti dal Conto Termico 2.0, calcolati in base alla potenza della stufa e alla zona climatica di residenza.
Nell’immagine sotto, stufa a pellet LAM by MCZ – mcz.it
Prezzi
I prezzi, come i modelli, sono innumerevoli, e rapportati ovviamente alla potenza innanzitutto e alle dotazioni della stufa. Cronotermostati comandati direttamente dal tablet o particolari sistemi di carico del combustibile direttamente da serbatoi dedicati, faranno sicuramente alzare il prezzo ma in generale si parte da poco più di 1000 € per i modelli piccoli per arrivare a oltre 5000 € per potenze di tutto rispetto.
Importante è che siano sempre certificate e installate da personale specializzato che sappia gestire tutte le problematiche possibili sia per l’impianto elettrico che per l’espulsione dei fumi in maniera corretta.
Va precisato, visto che ogni tanto si leggono delle informazioni assurde in rete, che tutte le stufe a pellet necessitano di canna fumaria, quindi è meglio diffidare da chi vi propone un’installazione della stufa senza canna fumaria. Alcuni tipi richiedono diametri di espulsione ridotti e magari il collegamento a canne esistenti ma tutte necessitano di avere un tiraggio all’esterno dell’ambiente in cui sono inserite.
Nell’immagine sotto, stufa a pellet Audrey by Palazzetti – palazzetti.it
Nell’immagine di apertura, stufa a pellet Maria Sofia by Sergio Leoni – sergioleoni.com
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