compasso d'oro

Il design che abita nelle nostre case

Sono stati consegnati, nel cortile di Palazzo Isimbardi a Milano, i premi ai vincitori dell’edizione 2016 del Compasso d’Oro ADI: 13 i premi a cui si aggiungono 56 Menzioni d’onore, tre premi e nove attestati per la Targa Giovani, e dodici premi Compasso d’Oro alla carriera, di cui nove assegnati a designer e imprenditori italiani, tre a designer internazionali. Ma non parlerò di questo.
E’ vero, si tratta di uno dei riconoscimenti italiani più ambiti nel campo del disegno industriale e vincere questo premio – per un designer, un progettista o un’azienda – è come vincere un premio Oscar per il cinema ma, ripeto, non mi occuperò di questo aspetto.

Voglio raccontarvi invece come questi oggetti vengono contestualizzati nelle nostre case diventando strumenti di uso quotidiano – e probabilmente saranno in molti a ignorare che abbiano vinto un importante riconoscimento – migliorando il nostro stile di vita. Non a caso, la scelta (e sono solo una piccola parte di quelli premiati o che hanno ricevuto la Menzione d’Onore) è caduta solo su quelli che rientrano nell’ambito tematico del design per l’abitare o design for living. Perchè questo è il senso del design industriale: funzionalità ed estetica, accessibile a tutti.

A destra caffettiera per espressoOssidiana”disegnata da Mario Trimarchi nel 2014, per Alessi: si tratta del suo decimo Premio Compasso d’Oro ADI. Motivazione del riconoscimento, da parte della Giuria Internazionale, per “tradizione e innovazione in un oggetto tipicamente italiano che sembrava immutabile”. A sinistra, la lampada Ascent di Daniel Rybakken di Luceplan che si è aggiudicata così il settimo Compasso d’Oro ADI, motivazione “per la semplicità della bellezza di un gesto che calibra l’intesità e l’ampiezza della luce”.

compasso d'oro

Menzione d’Onore invece alle lampade Artemide: Cata (la prima sotto a sinistra), design Carlotta de Bevilacqua fa parte di una famiglia di proiettori a Led ed è caratterizzata da una grande efficienza energetica ed elevate intensità luminose. Sisifo (a destra), design Scott Wilson, è una lampada da tavolo, grazie allo snodo sferico centrale permette di orientare la luce con la massima libertà, funziona con comando a sfioramento.

compasso d'oro

La lampada Florensis, design Ross Lovegrove sempre per Artemide, ha le fattezze di un organismo vegetale, la sua configurazione floreale diffonde la luce a Led favorendo la dissipazione termica, proteggendo così dall’abbagliamento della sorgente.

lampada da terra design

Menzione d’Onore per Nuage, la cappa Elica, firmata da Fabrizio Crisà, che è perfettamente integrabile nell’architettura della cucina, dove sembra emergere con estrema naturalezza, grazie alla possibilità di rivestire il pannello esterno, con cartongesso, piastrelle o vernice. La cappa è filtrante con possibilità di diventare aspirante, attraverso l’installazione in back aspiration.

cappa cucina design

Menzione d’Onore alla poltrona A.B.C.D. di Flexform disegnata dal grande designer italiano Antonio Citterio. Si tratta della riedizione dell’iconica poltrona A.B.C. prodotta nel 1996. Tra le motivazioni progettuali è risultata di valore l’integrazione dei volumi degli ampi squadrati cuscini all’interno della forma cubica delimitata dalla struttura in metallo.

poltrona design

Menzione d’onore per Scaletta, disegnata da Elisa Giovannoni per Tubes. Elemento scaldante multifunzione plug & play, che non necessita di installazione e quindi può essere collocato in qualunque ambiente della casa: bagno (come scaldasalviette), cucina, camera da letto o living e cambiare collocazione a seconda delle esigenze del momento.

compasso d'oro

Menzione d’Onore, infine per i due prodotti del Gruppo Zucchetti. Kos. Il box doccia Wazebo di Ludovica+Roberto Palomba, leggero e facilmente posizionabile, si può mettere sia in terrazzo, su un prato che a bordo piscina. Telaio sottile, pedana a doghe di legno, e grande soffione a pioggia. Soffione doccia Closer di Diego Grandi. Flessibile e facilmente manovrabile, il designer si è ispirato all’archetipo della lampada a braccio, orientabile ed estensibile, dotato di tre snodi che permettono ampi raggi di movimento.

compasso d'oro

Cos’è il Compasso d’Oro
Istituito nel 1954, si tratta del premio più antico e autorevole, a livello mondiale, nel settore design. “Nato da un’idea di Gio Ponti fu per anni organizzato dai grandi magazzini la Rinascente allo scopo di mettere in evidenza il valore e la qualità dei prodotti del design italiano allora ai suoi albori”. Successivamente, nel 1964, fu donato all’ADI che ne cura l’organizzazione, “vigilando sulla sua imparzialità e sulla sua integrità” come si legge nel sito ufficiale.
Tutti i progetti premiati (quasi 300 ad oggi), insieme ai quasi 2000 selezionati con Menzione d’Onore, sono raccolti e custoditi nella Collezione Storica del Premio Compasso d’Oro ADI, la cui gestione è stata affidata alla Fondazione ADI.

Cos’è Fondazione ADI
Costituita a Milano nel novembre 2001, Fondazione ADI (acronimo di Associazione per il Design Industriale), ha come compito la tutela e divulgazione della cultura del design, “ma anche la promozione della sua eredità storica e delle sue prospettive future, con un impegno particolare a garantire un design sostenibile, rispettoso dell’etica della qualità verso gli individui, la società civile e l’ambiente”.

Quando e perché viene conferito il premio Compasso d’Oro
Il premio viene assegnato, ogni anno,  sulla base di una preselezione effettuata dall’Osservatorio permanente del Design dell’ADI, costituito da una una commissione di esperti, designer, critici, storici, giornalisti specializzati, soci dell’ADI o esterni a essa, impegnati tutti con continuità nel raccogliere, anno dopo anno, informazioni e nel valutare e selezionare i migliori prodotti i quali vengono poi pubblicati negli annuari ADI Design Index.

Il Ministero dei Beni Culturali – Soprintendenza Regionale per la Lombardia, con Decreto del 22 Aprile 2004, ha dichiarato “di eccezionale interesse artistico e storico” la Collezione Storica del Premio Compasso d’Oro ADI, inserendola conseguentemente nel patrimonio nazionale.

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