di Laura Tasso
La storia di Wedgwood comincia in Inghilterra nel 1759, quando Josiah Wedgwood, aprì una bottega di ceramista a Burslem, nello Staffordshire. I suoi esperimenti con l’argilla lo portarono a creare nel tempo la creamware, una terraglia color crema che ebbe successo persino presso la regina Charlotte, e da allora è conosciuta con il nome di Queen’s Ware.
Nel 1762 Josiah conobbe Thomas Bentley. Dal loro sodalizio nacquero le serie Black Basalt (1768), una ceramica opaca non verniciata che imitava il basalto nero e riprendeva le forme dei vasi antichi con decorazioni a encausto, e la Jasperware (1774), una ceramica opaca realizzata in azzurro, verde, lilla, giallo, bianco o nero, decorata a bassorilievi di ispirazione neoclassica.
L’azzurro della Jasperware è diventato il simbolo dell’azienda, tanto da essere conosciuto come “Wedgwood blue”. Una delle realizzazioni più riuscite di Josiah Wedgwood è la replica del cosiddetto Vaso di Portland, il più celebre esempio di vetro a cammeo dell’antichità.
Wedgwood, tuttavia, era anche abile uomo d’affari, e fu uno dei primi, nel 1782, a installare in fabbrica una macchina a vapore. Dal 1940 l’azienda si trova a Barlaston, nello Staffordshire, dove prosegue la tradizione delle splendide opere d’arte realizzate a mano. Abilità preziose, che sono preservate grazie a un programma di apprendistato che può durare fino a dieci anni prima di diventare Maestro.