di Laura Tasso.
Il Römer è un bicchiere con coppa ellissoidale che si innesta su un robusto stelo cilindrico, decorato a volte con bottoni a forma di lampone e spesso ingentilito da decorazioni e incisioni. Inizialmente realizzato in area germanica nelle Waldglashütten, vetrerie che, fino al XIX secolo, lavoravano nelle foreste sfruttandone la potassa e il legname, doveva il tipico colore verde agli ossidi ferrosi.
Quel genere di vetro era definito infatti Waldglas, vetro di bosco. Il modello del römer si diffuse poi anche nei Paesi Bassi e, nel XIX secolo, giunse a riassumere alcune caratteristiche degli stili delle diverse epoche. Acquisì infatti nuovi colori e forme lievemente diverse, che variavano di volta in volta dalla coppa decorata con i motivi tipici dei boccali rurali tedeschi o incisa con la tecnica del vetro barocco boemo, allo stelo che riprendeva le forme tipiche veneziane della balaustra affusolandosi, ai bordi dorati di stelo e coppa.
Nella sua epoca d’oro il römer venne celebrato anche nei dipinti fiamminghi di nature morte, come la Natura morta con pasticcio di tacchino di Pieter Claesz del 1627, conservato al Rijksmuseum di Amsterdam.
Il bellissimo römer (foto a sinistra) risale al 1619 ed è inciso dalla poetessa Anna Roemers Visscher con un poema dedicato a Constantijn Huygens.
Nel corso del XX secolo il römer diviene un bicchiere da vino di uso comune. Oggi la varietà delle forme rende spesso poco specifica la definizione di römer, ma la fantasia dei designer odierni gli ha ridato una nuova veste e una nuova vita. Il bicchiere da vino Véga Rhin (€ 230) di Baccarat, qui (foto a destra) declinato in verde come omaggio alla tradizione, è uno splendido esempio di römer odierno.