ritratto marco zanuso

Icone di Design – Marco Zanuso

Marco Zanuso nasce a Milano il 14 maggio 1916, si laurea in architettura nel 1939 e il suo lungo itinerario professionale inizia nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale. Architetto, designer, urbanista, paesaggista ma prima di tutto “architetto di pensiero” sempre pronto a ridefinire usi e costumi e a scardinare convenzioni.

Assieme allo studio BBPR, Alberto Rosselli, Franco Albini, Marcello Nizzoli e ai fratelli Castiglioni contribuisce alla ricostruzione postbellica di Milano e al dibattito sul Movimento Moderno nell’architettura e nel design.

Attivo anche nel campo dell’editoria, dal 1947 al 1949 è caporedattore della rivista Domus e nel 1952 è redattore di Casabella. Nel 1954 partecipa alla fondazione dell’ADI e due anni più tardi alla creazione del premio Compasso d’Oro, del quale disegna il premio assieme ad Alberto Rosselli e ne assume la presidenza tra il 1966 e il 1969.

Marco Zanuso e Alberto Rosselli, premio Compasso D’oro, 1956. Il premio fa riferimento al compasso di Adalbert Goeringer e alla proporzione aurea. Il disegno bidimensionale è opera del grafico Albe Steiner.
compasso oro premio

La figura dell’industrial designer come la conosciamo oggi nasce con Zanuso, fra i primi in Italia ad avere un approccio basato sui concetti di progettazione integrale e integrata, interessandosi alla produzione di massa e all’accessibilità dei costi dei prodotti.

Dal dopoguerra il mondo del design cambia radicalmente a seguito dell’avvento di nuovi materiali plastici e componenti per le apparecchiature elettroniche e di questo cambiamento si fa portavoce, coniugando le nuove possibilità tecnologiche a considerazioni di tipo estetico e comunicativo. La forma di un oggetto destinato alla riproduzione seriale è una sintesi di opportunità, ricerche e innovazioni situate nel processo concreto che lega creatività, produzione e contesto socioculturale.

Le prime sperimentazioni avvengono con Arflex, azienda fondata nel 1947 dalla Pirelli con l’obiettivo di creare sedili per le automobili utilizzando la gommapiuma e i nastri elastici, nuovi materiali da loro sviluppati. Incaricato di occuparsi del design dei primi modelli, Zanuso decide di impiegarli per la prima volta nel settore dell’arredamento domestico: nascono così la poltrona Antropus e la poltrona Lady, prodotta su una scala industriale mai immaginata prima.

Marzo Zanuso, Poltrona Antropus, Artflex, 1948, oggi prodotta da Cassina ph.Cassina. Poltrona disegnata nel 1949 appositamente per la scenografia della commedia “La Famiglia Antropus” di Thornton Wilder in scena al Piccolo Teatro di Milano. Inizialmente prodotta da Artflex è rieditata da Cassina dal 2015 anche nell’iconica versione originale in panno rosso.
poltrona antropus zanuso

Marco Zanuso, Poltrona Lady, Artflex, 1951, oggi prodotta da Cassina. ph.Cassina
poltrona lady

Medaglia d’oro alla IX Triennale di Milano nel 1951, la poltrona Lady si presenta assolutamente innovativa non solo nella scelta dei materiali ma anche nel processo industriale ispirato alla produzione automobilistica, che vede le diverse componenti realizzate separatamente e assemblate solamente alla fine.

L’innovazione tecnologica è accompagnata anche da una raffinata ricerca estetica ereditata dal Movimento Moderno volta al raggiungimento di una forma pura ed essenziale. Le due poltrone fanno parte della collezione “I Maestri” di Cassina.

Marco Zanuso, macchina per cucire superautomatica MOD. 1102 , Borletti, 1956 (Compasso d’Oro 1956) ph.Paolo Monti
macchina cucire zanuso

Sullo sfondo di un’Italia nel pieno boom economico inizia la proficua collaborazione con il designer tedesco Richard Sapper: dal 1958 al 1971 la coppia disegna un gran numero di complementi, mobili, lampade e famosi apparecchi elettronici. Sono gli anni di Gio Ponti, dei fratelli Castiglioni e di tutti quei designer che lavorando in in sinergia con le aziende italiane pongono le fondamenta di quello che ancora oggi è conosciuto come Made in Italy.

L’obiettivo di Zanuso è sempre stato quello di sperimentare di continuo per tradurre in forma gli elementi tecnici, i materiali e le nuove tecnologie per dare vita ad “archetipi di oggetti”, come la Seggiolina K 1340 per Kartell. Sviluppata con Sapper nel 1964, è la prima sedia al mondo ad essere interamente realizzata in polietilene stampato ad iniezione, applicazione avveniristica che spiana la strada all’uso della plastica per i mobili di casa e ufficio. Facilmente impilabile e resistente, la sedia diventa un gioco in grado di stimolare la fantasia dei bambini.

Marco Zanuso e Richard Sapper, Sedia per bambini K4999, Kartell, 1960-1964 (Compasso d’oro 1964)
sedia impilabile zanuso sapper

Tra i progetti firmati assieme le diverse apparecchiature elettroniche disegnate per l’azienda italiana Brionvega sono in assoluto le più conosciute e iconiche, come il televisore Doney, primo televisore portatile realizzato in Europa, e la radio Cubo.

La radio del 1964 incarna alla perfezione sia la ricerca formale già esplorata nel mondo dell’arredo sia le nuove possibilità – estetiche e tecnologiche – svelate dalle nuove componenti microelettroniche. Compatta nei comandi e dai colori sgargianti è tutt’oggi in produzione mantenendo invariata la sagoma esterna ma internamente adattata alla tecnologia contemporanea con l’aggiunta di connessione bluetooth, sveglia e uscita per le cuffie.

Marco Zanuso e Richard Sapper, Radio Cubo, Brionvega, 1962
radio cubo zanuso

Marco Zanuso e Richard Sapper, Televisore Brionvega Doney 14, Brionvega,1962 (Compasso d’Oro 1962)
televisore brionvega zanuso

Una prerogativa dei molti molti successi di Zanuso è l’unione di dettagli e soluzioni specifiche dell’ottimizzazione dei processi industriali con una profonda predisposizione verso la forma. In ogni singolo oggetto riesce a trovare la via di mezzo tra razionalismo e sensualità.

A sinistra, Marco ZanusoRichard Sapper, telefono Grillo, Siemens, 1964 (Compasso d’Oro 1967). A destra, Marco Zanuso, ventilatore Ariante, Vortice, 1973 (Compasso d’Oro 1979)
telefono e ventilatore zanuso

Oggetto diventato simbolo della modernità del dopoguerra italiano, il telefono grillo ha un design moderno e tutte le varie componenti (ricevitore, disco combinatore, microfono) sono contenute in una stessa unità. Con la sua apertura a scatto e la possibilità di essere chiuso“ a conchiglia”, si può considerare come il precursore dei modelli di cellulari prodotti a partire dagli anni Novanta.

Parallelamente all’attività di designer, gli anni Sessanta inaugurano il periodo più prolifico della carriera di architetto: tra i progetti più noti la fabbrica Necchi a Pavia, lo stabilimento I.B.M. a Roma, gli stabilimenti Olivetti all’estero e la ristrutturazione del Piccolo Teatro di Milano.

Marco Zanuso e Ernesto Nathan Rogers, ampliamento Piccolo Teatro Milano, 1952, Ph. Masiar Pasquali
piccolo teatro milano interno

Il medesimo impegno per la progettazione lo dedica all’insegnamento presso il Politecnico di Milano a partire dal 1965, contribuendo in modo determinante alla nascita della odierna Facoltà del Design. Molte le docenze in una varietà di corsi: Progettazione per l’industria, Scenografia, Tecnologia dell’architettura e infine Industrial Design fino al 1986.

Tra gli innumerevoli riconoscimenti ottenuti cinque premi Compasso d’Oro, la Medaglia d’oro e il Gran Premio della Triennale di Milano oltre all’inserimento di diversi pezzi nelle principali collezioni di design del mondo tra cui quella permanente del Moma.

A coronamento di una lunga attività nel mondo del progetto, nel 1985 riceve il Compasso d’oro alla carriera e nel 1999 la laurea honoris causa in Disegno Industriale al politecnico di Milano.
Marco Zanuso scompare nel 2001 all’età di 85 anni ma la sua figura eclettica si ricorda nel panorama del design internazionale per la sua capacità di rendere moderni e accessibili a tutti gli oggetti di uso comune.

Marco Zanuso, Lampada modello 275 Oluce, 1963
lampada marco zanuso oluce

Nell’immagine di copertina, ritratto di Marco Zanuso ph. Mohd

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